14/12/2011 di Redazione

Microsoft vuole i telefoni Nokia? Samsung ne vende 300 milioni

L’ennesima indiscrezione circa la possibile cessione degli asset relativi ai telefonini intelligenti della casa finlandese, sortita questa volta dalla più grande banca di Danimarca, riapre il campo delle ipotesi sul futuro prossimo delle due aziende nel m

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Dell’ipotesi che Microsoft possa rilevare da Nokia le attività relative agli smartphone se ne parla da tempo. Ancora prima dell’annuncio ufficiale - avvenuto a metà febbraio a Londra, nell’imminenza dell’apertura del Mobile World Congress di Barcellona – dell’alleanza che ha portato il sistema operativo Windows sui telefonini della casa scandinava. Ieri questa ipotesi è tornata alla ribalta grazie alle indiscrezioni pubblicate dal sito finlandese Talous Sanomat, secondo cui un report della Danske Bank, la maggiore banca della Danimarca, darebbe per certa l’operazione entro la prima metà del 2012.

Nokia Lumia 800, il primo telefonino Windows Phone della società finlandese


I portavoce di Nokia hanno ancora una volta smentito ufficialmente la notizia, sottolineando in proposito come “la voce gira da tempo senza fondamento”. In realtà sono in molti a credere – il primo a sollevare tale ipotesi era stato Eldar Murtazin, il blogger russo da sempre bene informato sulle mosse del gigante finlandese - che fin dalla definizione dell’accordo con Microsoft sia ricorrente fra i vertici di Nokia l’intenzione di cedere la proprietà della divisione di telefonia mobile.

Stando al report della banca danese, le trattative sarebbero in corso e sebbene i dettagli siano segreti è emerso come il possibile valore dell’operazione sia nell’ordine dei 19 miliardi di dollari. Ammesso che la trattativa esista, a cosa porterebbe? Microsoft potrebbe iniziare a vendere direttamente telefoni con Windows Phone (la cui quota di mercato fra gli Os per smartphone è oggi sotto il 2% secondo i dati di Gartner) ma in questo caso finirebbe per mettersi in diretta concorrenza con aziende partner dal calibro di Samsung e Htc, che vendono anche prodotti basati sul sistema operativo di Redmond. Nokia, inoltre, avrebbe anche in programma per la prossima estate l’annuncio di un tablet con a bordo Windows 8, eventualità che – se dovesse andare in porto l’operazione di cui sopra – metterebbe Microsoft nella scomoda posizione di antagonista di altri suoi illustri clienti in ambito pc, come Asus, HP e Lenovo.

Se a Microsoft convenga o meno correre questi rischi è difficile a dirsi, non sarebbe la prima a portarsi in casa un produttore-cliente e la recente acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google ne è un esempio evidente. Nokia, da parte propria, potrebbe concentrarsi nella produzione di smartphone e telefoni di fascia bassa e seguire le linee dettate dal Ceo Stephen Elop, più volte pronto a ribadire la volontà di investire nello sviluppo di nuovi prodotti più di quanto non sia stato fatto in passato. Qualsiasi sia lo scenario a venire, è certo che Nokia se la dovrà vedere non solo con Samsung, Apple e Research in Motion ma anche con Huawei e ZTE, i due colossi cinesi che stanno scalando le classifiche di vendita con la produzione di smartphone sotto i 150 dollari.

La società finlandese, stando alle apparenze, sembra quella che ha più da perdere in questo scenario, a meno che i piani di Elop non siano quelli di snellire il più possibile l’azienda per poi piazzarla al migliore offerente. Proprio ieri l’altro è trapelata la notizia che Nokia ha incaricato Goldman Sachs di trovare un acquirente per la sussidiaria Vertu, specializzata nei telefoni di lusso. Se anche la divisione smartphone fosse venduta, l’azienda avrebbe una struttura più leggera, meno debiti e forse sarebbe più facile per il board convincere gli azionisti dell’ipotesi di una vendita vantaggiosa. Ma solo di ipotesi, per il momento, si tratta.

Samsung Omnia con Windows Phone


Certi, invece, sono i numeri che caratterizzeranno il 2011 negli smartphone di Samsung, sempre più market leader in questo segmento e ormai non troppo lontana da Nokia nella classifica di vendita globale di cellulari. La casa coreana ha infatti ufficializzato ieri di aver venduto nel corso di quest’anno 300 milioni di telefonini intelligenti e tale cifra segna il coronamento di un obiettivo che solo qualche anno fa sembrava irraggiungibile.

Nelle parole di JK Shin, President & Head del Mobile Communications Business di Samsung c’è di fatto il “segreto” dell’ascesa inarrestabile della compagnia: “siamo l’unico produttore di smartphone che su scala mondiale offre ai clienti una vasta gamma di piattaforme operative”. La lista, come noto, comprende Android, Windows Phone e il sistema proprietario Bada.

Alla base del boom del 2011 ci sono le famiglie Galaxy S e S II; quest’ultimo, in particolare, presentato in occasione del Mobile World Congress di Barcellona lo scorso febbraio, ha stabilito un nuovo record di vendite arrivando, in tempi mai così rapidi nella storia della casa coreana, a quota 10 milioni di unità.

La scommessa che vuole vincere la società, lo ha detto a chiare lettere Shin, è quello di bissare i risultati di cui sopra anche nel 2012 e raccogliere soddisfazioni anche in una nuova categoria di dispositivi mobili. E cioè quella battezzata con il lancio del Galaxy Note, un dispositivo a metà strada fra smartphone e tablet (è dotato di schermo Hd a tecnologia Super Amoled da 5,3 pollici) che combina le classiche funzionalità da terminale touchscreen alla possibilità di operare tramite apposita penna digitale.

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