21/01/2015 di Redazione

Mobile, analytics e sicurezza: per crescere, i Ceo ripartono da qui

Presentato World Economic Forum, il sondaggio realizzato da Pwc su oltre 1.300 top manager di 77 Paesi evidenzia il duplice ruolo della tecnologia: da un lato motore di crescita e di innovazione, dall’altro possibile punto debole. Aumenta la preoccupazion

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Il legame fra tecnologia e business, e a un livello più alto quello fra innovazione Ict e progresso dell’economia mondiale, diventa sempre più stretto. Il World Economic Forum in corso a Davos, in Svizzera, nella giornata inaugurale ha ospitato la presentazione dell’annuale report, il diciottesimo, in cui Pwc entra nella mente degli amministratori delegati di aziende di tutto il mondo. Oltre 1.300 (1.322), di 77 nazionalità diverse, quelli intervistati per questa edizione dello studio, in un chiaroscuro di ottimismi e pessimismi. A inizio 2015, rispetto a un anno fa, la percentuale di chi si è detto fiducioso sulla ripresa dell’economia è scesa dal 44% al 37% nella media dei 77 Paesi, e dal 43% a un misero 27% in Italia, dove sono stati interpellati 50 dirigenti d’azienda.

Nello Stivale è ancora inferiore, 20%, la fetta di chief executive officer che si aspetta un aumento di fatturato per la propria azienda già quest’anno (la media degli Usa è del 46%, mentre il dato più alto spetta all’India, 62%), mentre una buona notizia è il fatto che il 36% conti di assumere nuovi dipendenti entro la fine del 2015 (un anno fa la percentuale era più bassa, 26%).

 

In questo scenario a luci e ombre la tecnologia è protagonista, nel bene e nel male. È un ostacolo, laddove le risorse di partenza siano insufficienti: il 60% dei Ceo italiani intervistati si è lamentato della carenza di infrastrutture digitali, problema che nel resto del mondo è sentito solo da un quinto dei dirigenti d’azienda.

Nel totale degli interpellati, il 78% ha citato l’eccesso di norme e leggi fra i primi tre ostacoli alla crescita aziendale. Altri problemi in cima alla lista sono risultati la carenza di competenze chiave (ne ha parlato il 73%), debiti e oneri fiscali (72%) e a seguire la scarsa sicurezza dei dati, il cambiamento di abitudini di acquisto dei clienti, la rapidità dell’evoluzione tecnologica e l’ingresso di nuovi competitor nel mercato. Facile notare come molti di questi temi siano intrecciati con l’Ict. Il cybercrimine, in particolare, genera crescenti preoccupazioni: un anno fa il 48% dei Ceo si diceva preoccupato della possibilità di attacchi e incidenti It, mentre oggi la percentuale è salita al 61%.

 

Le tecnologie prioritarie per i Ceo (Fonte: Pwc, 18th Annual Ceo Survey)


Le priorità tecnologiche dei Ceo
La tecnologia è anche, al contrario, uno straordinario abilitatore di business laddove le imprese sappiano investire e stare al passo con i cambiamenti. Nell’edizione 2015 del report di Pwc il mobile è risultata la prima area di interesse per i Ceo: l’81% degli intervistati ha indicato nelle tecnologie mobili che creano un canale di comunicazione con i clienti la prima priorità strategica di quest’anno. Altre voci citate sono il data mining e gli analytics (80%), le tecnologie di sicurezza (78%), l’Internet of Things (65%), il social business (61%) e il cloud computing  (60%).

La maggior parte dei Ceo ritiene che la tecnologia possa generare valore per la propria azienda, soprattutto in relazione a due elementi: da un lato, la capacità di conoscere e soddisfare meglio la propria clientela o pubblico di riferimento, e dall’altro il taglio di costi non necessari e inefficienze. Nel 2015 i dirigenti intervistati punteranno a raggiungere una migliore efficienza operativa (priorità per l’88% dei chief executive officer), a raccogliere e analizzare dati (84%) e a migliorare la customer experience dei propri clienti (77%). Il Ceo non resteranno semplicemente a guardare, delegando ogni decisione al reparto It: l’86%, infatti, ritiene di dover imparare a comprendere e utilizzare le tecnologie su cui l’azienda investe.

 

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