17/09/2010 di Redazione

Mobile eCommerce, lo stato dell'arte in Italia

Il sondaggio svolto dalla Casaleggio Associati sul Mobile eCommerce in Italia rileva che il 14% delle aziende ha una strategia specifica, il 35 per cento ce l'ha in programma. Il 45 per cento, invece, non ha progetti

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A dicembre del 2009 ci fu il sorpasso: il traffico mobile dei dati superò quello della voce. L'utilizzo dei cellulari per navigare e svolgere transazioni è stato superiore al traffico voce, ovvero la primitiva e primaria funzione d'uso del telefono cellulare. E la tendenza è inarrestabile: entro il 2014, praticamente dopodomani, gli accessi a Internet mediante gli strumenti "mobili" saranno superiori rispetto agli strumenti fissi, i pc, usati in casa e negli uffici.

Gianroberto Casaleggio è presidente e fondatore della Casaleggio Associati e ha svolto anche quest'anno una ricerca sull'eCommerce in Italia. Il particolare fuoco del 2010 è sullo sviluppo del mercato determinato dalla diffusione dei cellulari e device mobili che permettono di fare interrogazioni e transazioni online quando si è in mobilità. Casaleggio ha riferito della ricerca durante il convegno “L’e-commerce in Italia 2010 - Il commercio elettronico non va in vacanza” organizzato assieme a BarclayCard a Milano.

Il 45% delle aziende sentite da Casaleggio Associati non ha una strategia per il mobile eCommerce


Questi gli appunti sul flusso delle idee espresse da Gianroberto Casaleggio:

Si ipotizza che entro 8 anni, ma di solito si sbaglia per difetto e quindi diciamo più credibilmente fra 3-6 anni, le transazioni commerciali via mobile device sarà di un ordine di grandezza superiore a quanto si svolgerà via desktop computer.

Nel 2012 vi saranno 526 milioni di persone al mondo che accederanno online per fare transazioni di acquisto e trasferimento di denaro dai cellulari.

Altro campo di sviluppo notevole è il Near filed communication: grazie alle caratteristiche intrinseche nei device mobili l'oggetto cui mi avvicino mi riconosce e qualifica la mia presenza in quel luogo. E ciò porta a nuove modalità d'uso della tecnologia, nuove applicazioni rispetto all'eCommerce tradizionale. La localizzazione sfrutta la propensione all'acquisto d'impulso: ti trovi in quel luogo, vieni informato che c'è nei dintorni quella offerta, la vedi e la compri. Entri in albergo e vieni riconosciuto e associato alla prenotazione della stanza. Entri a teatro e sei guidato al posto in platea.

Rispetto all'eCommerce svolto seduti davanti a un personal computer, la mobilità libera dal problema dell'accesso e dalla necessità del luogo fisico. Anzi è la relazione col luogo dove ti trovi, della circostanza in cui sei che emergono suggerimenti e stimoli, aiuti contestuali a ciò che stai facendo.

Le previsioni per il Mobile eCommerce sono entusiasmanti.

Le vendite nel mondo nel 2015 tramite dispositivi mobili dovrebbero attestarsi sui 119 milardi di dollari, con una crescita di quasi 7 volte rispetto ai 18,3 miliardi del 2009.
 
Il fatturato dell’eCommerce in generale in Europa nel 2009 è cresciuto del 20% rispetto al 2008 per un valore di 307 miliardi di euro circa. L’incidenza dell’eCommerce sulle vendite al dettaglio vale in Gran Bretagna il 9,5% delle vendite complessive, il 6,9% in Germania ed il 4,9% in Francia. Spagna ed Italia hanno ancora ampi margini di crescita con rispettivamente l’1% e lo 0,8% di vendite eCommerce.

Gianroberto Casaleggio, presidente e fondatore di Casaleggio Associati


Tornando al Mobile eCommerce, in Gran Bretagna un terzo degli utilizzatori di smartphone ha utilizzato i telefoni per visitare siti di vendita e ottenere informazioni sui prodotti. Il 55% dei britannici che hanno acquistato con smartphone lo hanno fatto mentre si trovavano fuori casa.

Sono circa 10 milioni i navigatori italiani (+29% nel 2009) che accedono alla Rete tramite dispositivi mobile, ovvero circa il 40% dei 25 milioni di navigatori. A connettersi tramite mobile sono prevalentemente gli uomini (61%) e le persone nella fascia tra i 25 e i 44 anni di età.

I possessori di cellulari di ultima generazione in Italia sono 13 milioni, su un totale di oltre 50 milioni di utenti di telefonia mobile. Chi non si collega a Internet dal cellulare attribuisce al costo eccessivo la principale motivazione. Le tariffe italiane dei servizi mobile Internet per l’utenza privata, sono fra le più alte d’Europa se andiamo a valutare il costo per singolo gigabyte per ora di navigazione.

Veniamo più direttamente al sondaggio svolto dalla Casaleggio Associati che ha coinvolto 2.751 aziende con 390 di queste che hanno completato le risposte.

Dal sondaggio sulle aziende eCommerce italiane emerge che solo il 14% delle aziende che in Italia fanno eCommerce sta attuando una strategia mobile, il 35% ha in programma di investire nell’ambito specifico, tra la fine 2010 e il 2011.

Il dato veramente significativo, è che ben il 45% del campione non ha piani riguardanti investimenti in progetti inerenti il mobile, un numero che sottolinea come quest’ambito sia ancora poco sfruttato dalle aziende ecommerce italiane. Ma il 5% conta di metterne in campo entro il 2010, e il 35% entro il 2011.

Nell'arco di un anno il 39% pensa di sviluppare un'App per mobile


Quali sono gli obiettivi del mobile eCommerce? Il 28% conta di sviluppare nuove vendite, il 23% di migliorare la fidelizzazione. Le vendite da mobile in Italia, però, per il momento sono limitate al settore trasporti e abbigliamento in italia. Nel mondo invece si comprano per lo più contenuti digitali (61%) per esempio suonerie, giochi. Seguono libri, vestiti, computer.

Le promozioni mirate su specifici target vengono ritenute prioritarie dal 29% dei rispondenti.

Un caso interessante in Gran Bretagna: un negoziante di DVD e dischi ha affisso dei manifesti in cui invitava a inviare un SMS con un codice. Riceveva in cambio un messaggio con il diritto a uno sconto di 1 sterlina sull'acquisto. Il negoziante ha distribuito 19.000 codici e con questa operazione ha sviluppato un giro d'affari di 150.000 sterline.

L'82% dei siti web non sono ottimizzati per essere consultati su device mobili. Chi lo ha ottimizzato lo ha fatto per migliorare la consultazione del catalogo prodotti, per invogliare l'acquisto tramite cellulare, per migliorare il servizio ai consumatori.

Il 30% delle aziende pensa di ottimizzare il proprio sito nei prossimi 12 mesi mentre non lo farà il 40%.

Solo il 17% ha sviluppato un'App specifica per i device mobili. Perché l'ha sviluppata? Per promuove il brand (25%), per portare a termine la transazione (22%), per essere primi ad avere un'App nel settore ed essere così attivi nei social network perché la presenza nel mondo mobile fa scalare il ranking del proprio sito.

Questo è il posizionamento dell'Italia in Europa nell'eCommerce


Quali sono gli ostacoli alle iniziative m-Commerce? Il 27% pensa di avere pochi clienti dal mobile; il 18% pensa non vi siano le infrastrutture adeguate e le partnership utili. Il 17 non ha budget e il 13% non ha competenze esterne che l'aiutino.

Molti i servizi geolocalizzati che sono in fase di progettazione: il 28% pensa di proporre soluzioni a problemi. Per esempio aiutare il cliente che ha perso un volo a riprogrammarne uno. Il 27% conta di offrire servizi nei tempi di attesa: se si è in attesa di un volo, suggerire una offerta speciale nei negozi delle vicinanze.

Le attività mobile ipotizzate per i prossimi mesi dalle aziende, il 34% punta alla ottimizzazione del sito; il 21% a proporre acquisti attraverso dispositivi e il 26% conta di sviluppare applicazioni sperifiche per una tipologia di smartphone: iPhone, Android,o altro.

"Sarà un mercato di massa ed esplosivo. Non prepararsi e non sperimentare in tempo utile diventerà un problema", conclude Gianroberto Casaleggio.

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