03/04/2018 di Redazione

Moderiamo il linguaggio o Microsoft interviene

Le nuove condizioni generali di utilizzo dei servizi della casa di Redmond proibiscono l'uso di volgarità e insulti. Lo stesso vendor si riserva il diritto di prendere provvedimenti.

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Dal primo maggio entreranno in vigore le nuove condizioni generali di utilizzo di prodotti e servizi di Microsoft. Fra le novità, si segnala il divieto di visualizzare pubblicamente e condividere contenuti o materiali definiti inappropriati, con riferimento specifico al linguaggio volgare e alla nudità. La proibizione si estende a tutti i servizi della casa di Redmond, da Xbox Live a Skype, per arrivare a Office 365, Bing o Cortana. Quindi, non sarà più possibile insultare l'assistente virtuale quando non svolge il compito richiesto, così come imprecare contro i colleghi attraverso Windows Live Mail o, ancora, gestire chat equivoche su Skype.

Le nuove condizioni generali di utilizzo di Microsoft precisano che, in caso di violazioni, l'azienda stessa si riserva il diritto di esaminare i contenuti per risolvere il problema. Si chiarisce come non sia possibile controllare tutto lo scibile dei servizi e, quindi, non venga messo in campo un sistema di sorveglianza sistematica, ma si possa procedere a delle investigazioni specifiche in caso di lamentele.

Se, da un lato, appare comprensibile che ci sia la preoccupazione di prevenire abusi o molestie, dall'altro si adombra una capacità di intervento che può arrivare al punto di fare ricerche nei file privati delle persone. Questo pone interrogativi di legittimità che non mancheranno di avere degli effetti.

 

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