Un’onda che cresce sempre di più, spinta da varie correnti: la diffusione di smartphone e tablet, lo sviluppo delle reti WiFi e 4G, ma soprattutto il desiderio di uno stile di vita “connesso” , fra applicazioni, navigazione Web, streaming di contenuti multimediali, strumenti di lavoro da usare fuori dall’ufficio. Lo scenario della mobilità è in continua evoluzione, ma Cisco ha provato a catturarne un fotogramma nel suo annuale Visual Networking Index, in cui non mancano alcune previsioni per gli anni a venire con numeri davvero da capogiro.
La cescita di traffico da qui al 2017 secondo il Cisco Visual Networking Index
Partiamo dal 2012: un anno di boom, l’ennesimo, per smartphone e tablet,
che insieme hanno generato il 70% di traffico dati in più rispetto ai
dodici mesi precedenti. Si è passati infatti
dai 520 petabyte mensili del 2011 agli 885 mensili del 2012,
ovvero una quantità superiore a quanto totalizzato nell’intero arco
dell’anno 2000 (quando la quota mensile era appena di 75 petabyte).
E
non è difficile capire a cosa sia dovuta l’impennata: aumento degli
utenti equipaggiati con un device connesso, da un lato, e dall’altro
crescita della banda a disposizione sulle reti 3G e 4G, e dunque dei
contenuti “pesanti”, come video e applicazioni, da scaricare,
condividere o fruire in streaming.
Nel corso del solo 2012 la
velocità delle connessioni sui
network mobili, guardando alla media mondiale, è più che raddoppiata:
il downstream è passato dai 248 kilobit per secondo del 2011 a 526 kbps,
la velocità di connessione da 1.211 kbps a 2.064 per gli smartphone e
da 2.030 kbps a 3.683 per il tablet.
Sempre in media,
le reti di quarta generazione hanno prodotto 19 volte più traffico
rispetto a quelle non-4G, e oggi fanno viaggiare circa il 14% del
traffico mobile complessivo (pur rappresentando solo lo 0,9% della
copertura infrastrutturale). Da qui a un paio di anni, inoltre, la
velocità di connessione da mobile supererà la soglia di 1 Mbps, mentre
entro il 2017 l’Lte rappresenterà il 10% delle reti mobili, ma il 45%
del traffico, trasportando in media otto volte più dati rispetto a una
connessione non-4G.
E poi c’è un altro dato che, più di tutti, fa riflettere: nel corso del 2013, secondo le stime di Cisco, il numero dei mobile device in circolazione nel mondo
supererà addirittura quello degli abitanti del pianeta, e si avranno in media 1,4 dispositivi a persona. Includendo nel computo le connessioni machine-to-machine, i connected device arriveranno a quota
10 miliardi.
L’abbassamento dei prezzi degli smartphone, il fatto che sia ormai un’abitudine quella di possedere più di un telefono per gestire le proprie attività personali e di lavoro, l’espandersi di mercati emergenti come India, Brasile, Africa sono altrettanti fattori propulsivi per la crescita del traffico mobile. Da quali dispositivi si naviga? I telefoni intelligenti fanno ancora la parte del leone, mentre i tablet cresceranno più lentamente arrivando comunque a rappresentare, da stime, il 10% del traffico mobile globale nell’anno 2015.
L’indice di Cisco considera nella somma anche i laptop connessi alle reti mobili, che ancora nel 2012 generavano sette volte più volume di dati rispetto agli smartphone (considerando la quantità media di dati scambiati da un singolo device), circa 2,5 GB mensili. La crescita è decisamente più lenta qui, dal momento che il medesimo dato si attestava a 2,3 GB nel 2011. Quanto invece ai sistemi operativi, il traffico in transito da e verso i terminali Android ha ormai soperato i livelli dell’iPhone.
Altre variabili interessanti riguardano la geografia del fenomeno mobile. Come facilmente intuibile, i tassi di crescita più alti arriveranno dai mercati meno maturi. In particolare da Medio Oriente e Africa, il cui traffico da qui al 2017 dovrebbe crescere a un ritmo annuo del +77%; seguono, a distanza ravvicinata, la regione dell’Asia Pacifico (+76%), e poco distanti i Paesi dell’America Latina (+67%).
Al contrario, l’Europa Occidentale nel 2012 è cresciuta meno rapidamente della media, 44% contro il 70% dello scenario globale e contro il quasi radoppio (95%) del traffico dati prodottosi in Asia Pacifico; da dati Agcom, in Italia il tasso di crescita del 2012 è stato del 32%.
La crescita su base geografica
Le ragioni del (relativo) rallentamento? L’index di Cisco prova a tracciarne qualcuno, partendo dal fatto che nel Vecchio Continente gli operatori telco tendono ormai a proporre soprattutto pacchetti con soglie mensili fissate a tot Gygabite, a discapito dei precedenti piani illimitati.
L’acquisto di nuovi laptop è inoltre in calo, tant’è che il parco di quelli in circolazione in Europa è calato dai 33,8 milioni di fine 2011 ai 32,6 milioni di un anno dopo, mentre a livello globale il numero è cresciuto (+28% nel 2011, +12% nel 2012). Terzo elemento che condiziona la marcia mobile dell’Europa è il fatto che molte delle tariffe per navigare su rete mobile siano ancora alte, tant’è che l’utilizzo dei tablet è in buona parte ancora legato ai WiFi domestici.
“Nel 2017 il traffico dati su reti mobile avrà numeri davvero imponenti”, ha commentato
Doug Webster, vice president of product and solutions marketing di Cisco. “Immaginare che ogni giorno ogni persona del mondo invii dieci immagini a qualcuno; immaginare che tutti gli abitanti della terra inviino ogni anno 3 trilioni di videoclip, uno al giorno per ciascuno. Questo accadrà nel 2017! È uno tsunami di dati che invaderà le reti Internet mobile del mondo, per soddisfare il nostro bisogno di connettere fra di loro le persone, le informazioni, le cose: è parte di quello che noi chiamiamo
Internet of everything”.