12/04/2017 di Redazione

Mondo Pc: bene Apple, Hp e i modelli business, ma si soffre ancora

Il segmento dei prodotti per aziende e professionisti è quello più vitale, in un mercato che globalmente è in calo del 2,4% secondo Gartner (62,2 milioni di unità vendute nel primo trimestre) e stabile per Idc. Hp ed Apple guadagnano terreno, mentre i pre

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Eppur si muove. Il mercato dei personal computer, nelle sue varie forme (da scrivania o portatili tradizionali, ma anche all-in-one e ibridazioni con i tablet), da anni mostra segni di rallentamento se non di vera e propria crisi, e tuttavia continua anche ad avere qualche guizzo, qualche punto di vitalità. Secondo le stime di Gartner, nel primo trimestre di quest'anno i volumi consegnati alla distribuzione su scala mondiale sono calati del 2,4% rispetto all'analogo periodo del 2016, fermandosi a 62,2 milioni di unità. Ed è purtroppo un dato significativo, che per la prima volta dal 2007 scende sotto la soglia trimestrale dei 63 milioni. Più bassa, ma anche più positiva, è invece la stima di Idc: sarebbero solo 60,3 milioni i Pc consegnati nel primo trimestre, numero che migliora dello 0,6% i livelli di un anno prima. La discordanza sulle cifre è presto spiegata: oltre all'incertezza dovuta al fatto che si tratta di stime preliminare, vale un diverso metodo di conteggio. Nella definizione “personal computer” Gartner include i prodotti tradizionali da scrivania e portatili, gli ultrabook e gli “ultramobile” come il Surface di Microsoft ed escude i Chromebook e gli iPad, mentre Idc è più restrittiva (tutti i convertibili e ibridi tablet/Pc sono esclusi).

 

Dettagli numerici a parte, le due società di ricerca concordano sulle dinamiche di fondo di un mercato che negli ultimi anni ha patito la concorrenza di prodotti più nuovi, come smartphone e tablet, ma che certo non pare destinato all'estinzione. Specie se si parla di aziende e professionisti. “Mentre il segmento consumer continuerà a contrarsi, il fatto di conservare un saldo posizionamento nel segmento business sarà fondamentale per continuare a crescere nel mercato dei Pc”, ha commentato Mikako Kitagawa, principal analyst di Gartner. Spingendosi poi a tracciare una previsione estrema: “I produttori che non vantano una forte presenza nell'ambito business adranno incontro a grandi problemi e saranno costretti a uscire dal mercato nei prossimi cinque anni”.

 

Anche secondo Jay Chou, research manager di Idc, i prodotti più tradizionali attraversano una “fase difficile, segnata dalla competizione di smartphone e tablet e da un allungamento del ciclo di vita dei Pc”. Questi e altri fattori hanno contribuito a far calare le consegne di un corposo 30% dal picco di vendite del 2011. “Ciononostante”, ha aggiunto Chou, “gli utenti hanno in generale rimandato le sostituzioni di Pc piuttosto che abbandonare questi dispositivi in favore di altri”. E proprio dal mondo delle aziende e dei professionisti, a detta di Idc, arriverà la maggiore spinta all'aggiornamento hardware. Sia Gartner sia Idc sottolineano come, invece, dal mondo consumer ci si attendano ulteriori segnali negativi ma con l'eccezione di alcune nicchie di mercato come i modelli per il gaming e quelli rugged.

 

I dati di Gartner (in migliaia di unità)

 

 

Memorie a caro prezzo

Un'altra dinamicha evidenziata da entrambi gli osservatori è la crescita del prezzo medio dei Pc. Mentre due anni fa si imputavano simili fenomeni al rafforzamento del dollaro nei confronti delle valute asiatiche e dell'euro, oggi la colpa è delle memorie: “I prezzi delle Dram dalla metà del 2016 a oggi sono raddoppiati”, ha sottolineato Kitagawa. “Il loro costo spegnerà ulteriormente la domanda di Pc nell'ambito consumer, scoraggiando i buyer ad acquistare a meno che non sia strettamente necessario. Questo problema diventerà molto più pesante nel secondo trimestre e ci attendiamo che prosegua nel resto dell'anno”. Idc, similmente, sottolinea come dalla seconda metà del 2016 i prezzi delle memorie Nand e Dram stiano salendo.

 

Europa in ribasso

Il calo del 2,4% su scala mondiale registrato da Gartner si trasforma in un -6,9% se si limita lo sguardo alla regione Emea. Qui, nel primo trimestre dell'anno sono stati immessi in distribuzione 17,9 milioni di Pc, con livelli inferiori a quelli dell'inizio del 2016 in tutti i prinicpali mercati tranne che in Russia. Un po' diversa l'analisi di Idc, che parla invece di stabilizzazione del mercato in Emea grazie a una ripresa di acquisti di notebook da parte delle aziende, mentre negli Stati Uniti si è osservato un leggero declino.

 

 

 

 

Lo sprint di Hp e la solidità di Apple
Tra i primi marchi del mercato, Hp è quello che nel trimestre ha recuperato più terreno: un incremento di vendite a doppia cifra anno su anno, a detta di Gartner, restando comunque al di sotto del primatista Lenovo. Idc sottolinea invece come l'azienda californiana nelle performance del trimestre abbia addirittura superato il concorrente cinese, vendendo circa 13,1 milioni di computer contro i 12,3 di Lenovo (che resta comunque il primo marchio del mercato su base annua) e ottenendo ottimi risultati soprattutto negli Stati Uniti.

Qui, al contrario, non ha brillato il terzo player Dell, che però in compenso ha realizzato incrementi in tutte le altre macroregioni grazie al potenziamento dei propri programmi di canale e delle vendite dirette alle grandi aziende. Per Gartner, la performance anno su anno della società tezana è un buon +3,4%, mentre per Idc è addirittura un +6,2%.

I due osservatori risconoscono a Apple un diverso posizionamento nel trimestre (quarto posto per Idc, quinto per Gartner) ma in compenso concordano su una crescita percentuale dei volumi superiore al 4%. E sotttolineano le peculiarità della Mela: mentre i primi tre marchi si mantengono forti in virtù della propria offerta business, i Mac possono contare su un'utenza fedelissima e su una presenza quasi esclusiva in alcune nicchie di mercato.

 

I dati di Gartner (aprile 2017); sono inclusi ultrabook, convertibili e Surface; esclusi iPad e Chromebook

 

I dati di Idc. Sono esclusi i tablet.

 

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