15/09/2016 di Redazione

Nasce Mirror, il primo beacon che comunica su uno schermo

Nato da una startup polacco-statunitense, Estimote, il dispositivo è il primo del suo genere a saper comunicare a mezzo video. Può, infatti, trasmettere contenuti personalizzati in tempo reale sui display presenti in un negozio, centro commerciale, stazio

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Si chiama Mirror: non perché sia davvero uno specchio ma perché riflette alla perfezione, nonché all’istante, i gusti e le necessità di chi si trova davanti a uno schermo. Siamo nel mondo dei trasmettitori beacon, quei piccoli dispositivi utilizzati soprattutto in ambito retail per operazioni di marketing di prossimità. Mirror è un passo avanti ulteriore, trattandosi del primo beacon in grado di trasmettere contenuti video su uno schermo, e non semplicemente di inviare informazioni attraverso un’app. Il merito di questa invenzione va a Estimote, startup creata nel 2012 da due ex studenti universitari polacchi e che oggi conta una seconda sede negli Stati Uniti.

La giovane azienda ha già sul mercato diversi prodotti di proximity marketing e analytics, adottati dal 70% delle società Fortune 100 e dalle applicazioni di circa 75mila sviluppatori. Ora l’obiettivo è quello di portare Mirror sul mercato nel giro di un anno. Un tempo sufficiente perché gli sviluppatori lavorino sul “kit” che sarà in spedizione dal primo di dicembre (attualmente in preordine a 99 dollari, con tre Mirror inclusi). L’hardware contenuto al suo interno è un colorato ricevitore/trasmettitore a forma di ferro di cavallo, che racchiude un processore Qualcomm Snapdragon e le cui estremità terminano con un connettore Usb e un Hdmi. Queste interfacce consentono di collegare Mirror a un qualsiasi schermo televisivo o monitor, come quelli sempre più diffusi in aeroporti, stazioni, centri commerciali, negozi. Il raggio di trasmissione in Bluetooth Low Energy è di 100 metri.

Come funziona? Quando un cliente o passeggero si trova nei paraggi, Mirror può “dialogare” con lo smartphone della persona e quindi trasmettere sullo schermo contenuti personalizzati in base ai suoi probabili interessi. Per esempio, può fornire suggerimenti sugli acquisti, informazioni dettagliate su un articolo in vendita o, ancora, indicazioni sul percorso più rapido per raggiungere un binario o un gate.

 

 

Tale procedura richiede che l’utente abbia installato sul proprio telefono l’applicazione della location, che funziona da fonte di informazioni (identità della persona, precedenti acquisti, preferenze, ecc.) per il beacon. Anche in assenza di un’app installata, tuttavia, Mirror può comunicare con altri beacon di Estimote eventualmente presenti sul luogo, come gli Estimote Stickers da applicare sui prodotti in vendita in un negozio. Se un potenziale cliente prende in mano un paio di scarpe, per esempio, sullo schermo nella parete di fronte si visualizza un filmato o una descrizione dell’articolo.

Il metodo ha un primo, evidente vantaggio rispetto ai beacon tradizionali: può sfruttare tutta la ricchezza comunicativa del video, adattandola alla logica dell’immediatezza e alla personalizzazione del marketing contestuale.  Il secondo vantaggio è quello di funzionare anche in assenza di specifiche applicazioni mobili. La visione di Estimote è proprio questa: come si legge sul loro sito, “le app in futuro non saranno installate sui telefoni. Saranno installate all’interno di centri commerciali e altri luoghi del mondo reale, come ristoranti, fermate dell’autobus, musei e parchi. I luoghi fisici interagiranno e comunicheranno in modo fluido con le persone attraverso canali comodi quali gli smartphone, gli schermi interni ai negozi e i display del futuro”.

 

 

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