11/10/2017 di Redazione

Navigazione a misura di privacy, Qwant arriva in Italia

Il motore di ricerca Web della società francese ha nominato il suo contry manager italiano, Fabiano Lazzarini. A differenza dei servizi tradizionali, Qwant non utilizza cookie né altri metodi di tracciamento dell'attività dell'internauta.

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Quante volte abbiamo già sentito dire che i dati sono il “nuovo petrolio”? Una metafora mai logora, in ogni caso, usata anche dal nuovo country manager italiano di Qwant, Fabio Lazzarini, che in conferenza stampa ha così ricordato quale sia la missione del motore di ricerca Web nato in Francia e ora ufficialmente presente anche nel nostro Paese: “Rispettare la vita privata delle persone e garantire la riservatezza ad aziende e istituzioni, perché in un mondo dove i dati sono il nuovo petrolio è necessario proteggere le proprie risorse naturali e non lasciarle in balia di chi volesse servirsene”. Una frecciatina, forse, ai colosso statunitensi di Internet, dei social e del cloud computing, spesso al centro di polemiche sull'utilizzo dei dati degli utenti.

Clamoroso è stato il caso di Facebook, multata a più riprese – prima dal garante della privacy francese, poi da quello spagnolo – per aver raccolto informazioni tramite cookie e plugin, oltre i limiti consentiti. Ed è noto come i profitti di Google risiedano principalmente nell'advertising e in particolare nella pubblicità mirata, le cui fondamenta sono proprio i dati di profilazione degli utenti: che cosa cerchino, leggano, acquistino online, quali video fruiscano su YouTube, quali connessioni abbiano su G+, quali parole chiave utilizzino su Gmail, quali località ricerchino su Maps e via dicendo.

Fondata nel 2011, Qwant fa invece della privacy online il suo asso nella manica e l'elemento che la differenzia dai motori di ricerca dei colossi, come appunto Google e Microsoft (Bing). Il servizio, attivo dal 2013, fornisce risultati attinti dall'intero Web, dai siti di notizie o dai social network, oppure filtrati per tipologia (articoli di e-commerce, immagini, video o musica), proponendo anche in home page una selezione di contenuti di tendenza. La sua principale caratteristica è però la rinuncia a qualsiasi forma di tracciamento tramite cookie o altri metodi (pixel, fingerprinting, eccetera), come verificato dall'autorità francese per la protezione dei dati personali, il Cnil.

Non utilizziamo alcun cookie o altro dispositivo di tracciamento che ci consentirebbe di individuare i siti che visiti o di definire il tuo profilo”, si legge sul sito dell'azienda. “Ovviamente, sei tutelato/a dai diritti contemplati dal decreto legislativo n° 196 del 2003, il “Codice Privacy”, ma in aggiunta noi ci asteniamo, a differenza di altri, dal raccogliere un gran numero di dati personali, inutili ai fini dei servizi di cui hai bisogno. Non tentiamo di sapere chi sei o cosa fai  quando utilizzi il nostro motore di ricerca. Nei casi in cui ci vediamo obbligati a raccogliere dati, ci asteniamo dal comunicarli o rivenderli a fini commerciali o di altra natura, ma li utilizziamo solo per fornirti i nostri servizi”.

 

 

 

Il modello di business Qwant si baserà dunque non sulla raccolta di dati spendibili a fini di advertising e marketing, bensì sui guadagni delle inserzioni pubblicitarie, su un portale per gli acquisti online e su un negozio digitale di giochi e musica. La nomina di Fabio Lazzarini nel ruolo di country manager coincide con l'inaugurazione della sede italiana di Qwant, a Milano. “Siamo certi che anche in Italia ci sia oggi lo spazio per offrire agli utenti della Rete un’alternativa europea ai grandi player americani”, ha commentato Eric Leandri, presidente e fondatore della società parigina.

 

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