05/02/2016 di Redazione

“Nel 2030 avremo cinque miliardi di utenti”, parola di Zuckerberg

Il fondatore di Facebook ha intenzione di collegare al social network blu il 60% della popolazione mondiale nei prossimi 14 anni. Il giovane imprenditore sfrutterà il progetto Internet.org per portare connettività gratuita o a basso costo nelle aree più p

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I piani di Mark Zuckerberg non sembrano avere limiti. Il creatore del principale social network del pianeta, Facebook, ha dichiarato che entro il 2030 spera di vedere connessi alla propria “creatura” ben cinque miliardi di persone in tutto il mondo. Considerando che le stime Onu parlano di una popolazione globale composta da circa 8,3 miliardi di individui, si tratta del 60% di tutti gli abitanti della Terra. Oggi Facebook conta circa 1,5 miliardi di utenti mensili, numeri raddoppiati dal 2011: di questo passo, la speranza di Zuckerberg potrebbe anche diventare realtà. La partita si giocherà senza dubbio nelle economie non occidentali e in tutti quei Paesi che presentano i principali tassi di crescita demografica. Nazioni che, però, spesso fanno parte del cosiddetto Terzo mondo e che non dispongono delle risorse economiche adatte.

Si parla per esempio della Nigeria, destinata a diventare nel 2030 il quinto Paese per popolazione (stima: 257 milioni di abitanti). Oppure dell’Indonesia. Senza dimenticare ovviamente aree già oggi densamente popolate come Cina e India. La sfida di Facebook sarà quella di portare innanzitutto connettività, riducendo il divario digitale che separa questi Paesi dall’Occidente.

Come? La strategia del social network si racchiude sostanzialmente nel progetto Internet.org, nato proprio per portare il verbo del Web nelle aree più povere o remote del pianeta. “Vogliamo connettere tutti, lo faremo in collaborazione con governi e privati in tutto il mondo”, ha spiegato Zuckerberg nel proprio quartier generale di Menlo Park, in California, durante i festeggiamenti per i 12 anni del social network blu.

Tra i principali progetti raccolti dentro Internet.org (che già oggi offre servizi di connettività gratuita in alcune aree povere), spiccano il drone Aquila, alimentato con energia solare, e un’altra iniziativa in fase di studio preliminare basata sull’impiego di raggi laser per trasferire dati sulla lunghissima distanza. Ce la farà Zuckerberg a raggiungere il suo obiettivo? Ma soprattutto: esisterà ancora Facebook tra 14 anni o si sarà trasformato in qualcosa di completamente nuovo? Domande a cui oggi non è possibile rispondere.

 

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