25/05/2016 di Redazione

Nel laboratorio romano di Ericsson nascono i nuovi progetti IoT

L’azienda ha inaugurato il primo Business Lab italiano per industrie, sviluppatori e startup che vorranno sperimentare nel campo dell’Internet delle cose. Gli utenti disporranno di tutto il portafoglio di soluzioni del gruppo svedese e potranno creare dem

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Nasce il primo laboratorio italiano di Ericsson dedicato all’Internet delle cose. Il gruppo svedese ha inaugurato all’interno del proprio campus di Roma un Business Lab in cui far convergere dispositivi, piattaforme, software e servizi per elaborare nuovi progetti IoT. Secondo i piani aziendali il laboratorio sarà il luogo d’incontro ideale per industrie, sviluppatori e startup: tutti gli attori avranno quindi a disposizione ambienti per test pre-commerciali e potranno vedere le proprie idee diventare prototipi velocemente e a costi contenuti, creare demo personalizzate e consultarsi con gli esperti di Ericsson. Il Business Lab è il secondo realizzato dal colosso scandinavo, che si aggiunge a quello di Aachen, in Germania.

Chi frequenterà il laboratorio avrà hanno accesso all’intero portafoglio di Ericsson per l’Internet of Things, incluso il recente programma IoT Accelerator che integra piattaforme ricche di funzionalità con servizi e un marketplace per la collaborazione e la monetizzazione. Tra i principali vantaggi decantati da Ericsson, si trova la possibilità di sviluppare e testare proof of concept e di gestire i dati generati dalle applicazioni e dai dispositivi attraverso standard di connettività diversi, sia cellulare (3Gpp) sia non cellulare (Sigfox, Lora).

Inoltre, attraverso il laboratorio è possibile ottenere il supporto per tecnologie come Nb-IoT, Lte Cat-M1 ed Ec-Gsm per applicazioni Low Power Wide Area (Lpwa), oltre a servizi come l’analisi dei Big Data. Il mercato dell’Internet delle cose è ghiotto: secondo la stessa Ericsson (Mobility Report), nel 2021 circoleranno 28 miliardi di oggetti connessi e Gartner stima un valore aggiunto per l’economia di 1.900 miliardi di dollari entro il 2020.

 

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