26/11/2019 di Redazione

Nel mondo 8 miliardi di abbonamenti mobile, 15 milioni sono 5G

Il “Mobility Report” di Ericsson ipotizza che, dagli attuali 15 milioni, gli abbonamenti telefonici 5G saliranno a 2,6 miliardi nel 2025. Il consumo di dati esploderà, trainato dai contenuti video.

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Quando il 5G diventerà la “nuova normalità” per miliardi di persone? Bisognerà aspettare qualche anno, stando alle proiezioni del nuovo “Mobility Report” di Ericsson. Il traffico dati, specie quello veicolato da smartphone e tablet, crescerà con una curva esponenziale da qui al 2025, sotto la spinta (soprattutto) dei contenuti video e veicolato sempre più dalle reti 5G. Oggi nel mondo si contano circa 15 milioni di abbonamenti mobile 5G: decisamente poco, considerando che il totale dei contratti di telefonia cellulare è 8 miliardi. Ma il peso del 5G aumenterà in modo sempre più rapido finché, a detta di Ericsson, nel 2025 i contratti di questo tipo saranno 2,6 miliardi.

 

 

La crescita stimata del traffico dati mobile (Fonte: "Ericsson Mobility Report", 2019)

 

Nel fatidico anno, il 5G coprirà fino al 65% della popolazione mondiale e gestirà il 45% del traffico dati mobile. Un traffico decisamente più voluminoso di quello odierno: nel giro di sei anni le persone passeranno dall’attuale consumo medio di 7,2 GB di dati su smartphone al mese a una media di 24 GB al mese. 

 

Facile intuire perché: sarà molto più semplice e più rapido, oltre che più economico, utilizzare una connessione mobile (anziché il WiFi) per vedere, ricevere e inviare contenuti video, così come per utilizzare altre applicazioni a intenso consumo di dati (gaming e realtà virtuale). Ericsson fa un esempio che rende l’idea: con 7,2 GB al mese è possibile trasmettere 21 minuti di video in risoluzione HD (1280 x 720 pixel) al giorno, mentre 24 GB consentirebbero quotidianamente lo streaming di 30 minuti di video HD e di sei minuti aggiuntivi di contenuti di realtà virtuale.

 

 

La composizione del traffico, media mensile (Fonte: "Ericsson Mobility Report", 2019)

 

La mappa (presente e futura) del 5G

Come da previsioni, il 2019 è stato l’anno in cui il nuovo standard di rete mobile ha messo le radici, grazie al completamento di alcune infrastrutture e ai servizi attivati dai carrier in giro per il mondo. I principali operatori di Nord America, Europa,  Medio Oriente, Asia e Australia, hanno già attivato le proprie reti 5G (in Italia lo hanno già fatto, al momento, solo Vodafone e Tim), ma i Paesi che attualmente si trovano in pole position sono la Corea del Sud e la Cina. 

 

Dal punto di vista finanziario il 5G è stato un impegno, ma commercialmente rappresenta un affare. Studiando i piani tariffari degli operatori telco si apprende che, in media, i pacchetti 5G vengono proposti a prezzi superiori del 20% a quelli dell’offerta 4G più vicina.

 

Oltre che ai carrier, un ruolo importante di stimolo spetta ovviamente ai produttori di smartphone, che non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di sfornare nuovi modelli di fascia premium con modem cellulari di ultima generazione. “È incoraggiante vedere che il 5G gode di un ampio supporto da parte di quasi tutti i produttori di dispositivi”, sottolinea Fredrik Jejdling, executive vice president e head of networks di Ericsson. “Nel 2020 faranno il loro esordio sul mercato molti nuovi dispositivi compatibili con il 5G e questo aumenterà considerevolmente l’adozione della nuova tecnologia. La domanda non è più se, ma quanto velocemente possiamo convertire i casi d’uso in applicazioni pertinenti per i consumatori e le imprese”.

 

Considerando l’attuale slancio, Ericsson prevede che l’adesione al 5G sarà significativamente più veloce rispetto a quella del 4G/Lte. In particolare sarà veloce in Nord America, dove nel 2025 circa tre abbonamenti mobile su quattro (74%) saranno abilitati al 5G. In Europa la percentuale sarà intorno al 55%, nel Nord-Est asiatico intorno al 56%.


Il ruolo dell’Internet of Things
Il  traffico generato dagli esseri umani rappresenta solo una parte dell’atteso boom dei dati. Nel fatidico 2025 Ericsson calcola che avremo 5 miliardi di connessioni IoT di tipo cellulare in funzione, più del triplo degli attuali 1,3 miliardi. E anche in questo campo il 5G avrà un ruolo importante. Fra le applicazioni di Internet of Things basate su 5G non tutte, anzi una minoranza, saranno applicazioni critiche, mentre molte altre serviranno a garantire banda larga per svariati tipi di utilizzo classificabili come “IoT massivo” (in cui è necessario connettere grandi numeri di dispositivi a bassa complessità, con batterie a lunga durata e throughput relativamente basso, per esempio sensori).

 

Il 5G sarà anche una manna dal cielo, anzi un abilitatore indispensabile, per diverse applicazioni in ambito automobilistico. Si spazia dalla telematica basata su sensori (per manutenzione, fleet management e monitoraggi a scopo assicurativo) ai sistemi avanzati per la guida assistita (Adas), dai sistemi di infotainment alle infrastrutture stradali connesse.

 

 

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