27/04/2017 di Redazione

Net neutrality in dubbio, la Fcc vuole tornare al passato

Ajit Pai, presidente della Federal Communications Commission statunitense, ha annunciato per il 18 maggio una votazione su una nuova proposta che cancellerà l'interpretazione “forte” del principio di neutralità del Web, voluta da Barack Obama.

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Nuove regole di net neutrality si stagliano all'orizzonte per gli Stati Uniti, regole meno rigide per gli Internet service provider ma anche, forse, meno egualitarie. La Federal Communications Commission presieduta da Ajit Pai sembra rimarcare come nell'era di Donald Trump, insieme a molti altri cambiamenti di politica estera, economica e fiscale, anche per quanto riguarda il tema dell'accesso ai servizi digitali gli Stati Uniti imboccheranno una strada molto diversa da quella intrapresa da Barack Obama. L'ex presidente si era fatto portabandiera di un'interpretazione forte del principio della “neutralità della Rete”, quello per cui l'accesso ai servizi Internet dev'essere garantito a tutti con gli stessi livelli di servizio e senza distorsioni.

Nel febbraio del 2015 era stata approvata la riclassificazione dei fornitori di servizi di rete fissa o mobile come utility, cioè come soggetti regolati dal Title II del Communications Act. Il che implica, fra le altre cose, alcuni vincoli per soggetti come AT&T, Verizon e Comcast: nessuna Rete a doppia velocità, nessun favoritismo per i clienti più importati o più disposti a spendere, nessuna scorrettezza nei confronti della concorrenza. In quanto bene di pubblica utilità, l'accesso a Internet non può rispondere solo a logiche di business e non può fare discriminazioni né fra gli utenti finali, né fra i clienti (siti e piattaforme distributrici di contenuti) con lo scopo di favorire i partner preferenziali.

Ecco però che tutto questo potrebbe cambiare. Ieri Ajit Pai ha annunciato che il 18 maggio la Fcc esprimerà il proprio voto su una nuova proposta, ancora non di pubblico dominio. La sostanza è però chiara: “cancellare l'errore del Titolo II”, ha detto Pai, “e tornare al più leggero regolamento che per tanti anni ha ben servito la nostra nazione durante le presidenze di Clinton e di Bush, e poi nei primi sei anni di amministrazione Obama”. Il presunto “errore”, ha spiegato Pai, avrebbe fatto perdere agli Usa 5,1 miliardi di investimenti in banda larga (il dato è di Free State Foundations, un think tank di simpatie repubblicane) nonché un numero compreso fra 75mila e centomila posti di lavoro.

 

Ajit Pai, presidente della Federal Communication Commission, in carica da gennaio 2017

 

 

Se approvata, la nuova proposta concederà una maggiore libertà d'azione per i broadcaster intenzionati a realizzare acquisizioni e fusioni, ma soprattutto libererà le telco dai vincoli regolatori previsti per le utility nel Title II. Il rischio che vengano applicate discriminazioni, per esempio limitando la velocità di connessione per alcuni clienti e aumentandola per altri, spaventa l'industria Ict e Web, già da tempo schierata a favore della net neutrality.

Le attuali regole della Fcc sulla neutralità del Web funzionano bene e le tutele previste pergli utenti non dovrebbero essere modificate”, si legge in una lettera firmata da Michael Beckerman, presidente della Internet Association, un gruppo in cui figurano anche Alphabet (la holding di Google), Facebook, Microsoft, LinkedIn, Twitter, eBay,Tripadvisor, Spotify e Uber. Tornare al passato, ha scritto Beckerman, comporterebbe “un peggioramento di Internet e una riduzione dell'innovazione online”. Oltre ottocento startup, fra cui Etsy, Foursquare e GitHub, hanno espresso analoghe preoccupazioni in una lettera aperta indirizzata al presidente della Fcc.

E non è chiaro, effettivamente, come quest'ultima potrà assicurare i principi di base della neutralità del Web di fronte a eventuali violazioni (come il blocco o il rallentamento del traffico praticato dalle telco ai danni della ocncorrenza). La commissione, ha detto Pai, valuterà caso per caso le eventuali segnalazioni, assicurandosi che nessun competitor o utente sia stato penalizzato. Una soluzione che non piace ai Democratici, già pronti a fare opposizione.

 

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