15/05/2014 di Redazione

Non chiamateli distributori, con Intel il vending è smart

La prossima generazione di distributori automatici, creati ex novo o riprogettati a partire da hardware esistente, potrà sfruttare il nuovo design di riferimento presentato da Intel. E dovrà essere intelligente: connessa in rete, dotata di schermi touch e

immagine.jpg

Un tempo servivano soprattutto caffè, altre bevande e cibi confezionati, e dovevano preoccuparsi solo di gestire adeguatamente gli assortimenti e di evitare il fastidioso problema dell’erogazione difettosa dei prodotti. Ma oggi il mondo del vending è esploso sia nei numeri, sia nella varietà di beni che possono essere acquistati da distributori automatici sempre più hi-tech. Non deve stupire che un nome come quello di Intel sia oggi protagonista dell'evoluzione che sta trasformando le vecchie “macchinette” in veri e propri smart device, capaci di offrire un’esperienza utente accattivante, di raccogliere e analizzare dati, addirittura di ripararsi da soli.

La flessibilità dei metodi di pagamento, anche tramite mobile, è uno dei temi cavalcati da Intel


Di questi temi ha parlato, in occasione della fiera milanese Venditalia, il direttore Emea della divisione Internet of things di Intel, Rod O’Shea, riassumendoli nello slogan “the intelligent vending is here”. “Due anni fa si parlava ancora del vending intelligente come di un’innovazione alle porte", ha raccontato O'Shea, "ma oggi questa promessa è diventata realtà. La missione di Intel è quella di semplificare il deployment di soluzioni di questo tipo”.

Una missione che si concretizza nell’annuncio fatto, in anteprima mondiale, a Venditalia: una nuova piattaforma di riferimento, l’Intel Reference Design for Intelligent Vending, in cui si trovano riunite componenti hardware, software, di networking e di sicurezza, che insieme permettono di progettare ex nuovo distributori automatici di nuova generazione, oppure di riprogettare quelli già esistenti. Detto in altre parole, per Intel questo significa portare l’Internet of things all’interno di questo ramo del commercio.

In che cosa sta la novità? Attualmente, la maggior parte dei sistemi esistenti è progettata con un controller che gestisce diversi sottosistemi fra loro indipendenti, per esempio per il controllo dei pagamenti, la refrigerazione e illuminazione del distributore, la gestione di monete e prodotti. E questo design rende difficile un’eventuale riprogrammazione delle macchine in ottica di connettività o di maggiore sicurezza. Con il suo reference design, al contrario, Intel promette sicurezza e facilità di riprogrammazione dei sistemi.

Un passaggio necessario, a detta di  Rod O’Shea, che argomenta punto per punto: “L’Internet of Thing sta prendendo il volo e il vending ne è una dimostrazione. I dispositivi per la vendita automatica sempre più dovranno essere fra loro interconnessi, diventando parte di una rete. La seconda esigenza è che devono essere gestiti, in modo da poter essere monitorati ed eventualmente riparati da remoto. Terzo punto, devono essere protetti, e noi possiamo garantirlo grazie alle soluzioni McAfee e Intel Security. Questi tre elementi insieme permetteranno ai distributori di sfruttare servizi cloud”.

Rod O’Shea, direttore Emea della divisione Internet of things di Intel


E non basta: a detta di Intel, per stare al passo con l’evoluzione degli stili di consumo tecnologici, sarà “obbligatorio”, così si è espresso O’Shea, soddisfare altri requisiti: lo sviluppo di standard aperti (che possano garantire maggiore interoperabilità fra i sistemi), la gestione da remoto (per monitorare gli assortimenti, ma anche per controllare il buon funzionamento delle macchine ed eventualmente per riparare i guasti senza dover inviare un tecnico sul posto) e, non da ultimo, la presenza di pannelli touch, meglio se in alta risoluzione. Questi ultimi non solo rendono più divertente l’esperienza d’acquisto, ma amplificano le possibilità di marketing per le aziende.

C’è un ultimo, fondamentale aspetto da migliorare: la flessibilità nelle forme di pagamento. Un po’ come sta accadendo nel mondo dell’e-commerce Web e mobile, oggi i consumatori pretendono libertà di scelta e al contempo sicurezza nel metodo di pagamento. I distributori del futuro dovranno accettare contanti e carte di credito, ma anche integrare lettori di QR code e la tecnologia Nfc per i pagamenti contactless.

La Reference Design for Intelligent Vending utilizza un processore Intel per gestire le funzioni dei tradizionali controller e per rendere disponibili sistemi dotati di connettività, Ethernet o wireless, oltre che per offrire una maggiore potenza di elaborazione e supportare dunque nuovi servizi. Quali? Le possibilità più interessanti riguardano, da un lato, la raccolta di dati per fini di analytics e di migliore gestione: andamento degli acquisti, monitoraggio degli assortimenti, mappatura della clientela anche con l’ausilio di webcam che raccolgono in forma anonima dati sul sesso e sull’età degli utenti, oppure sulle tempistiche degli acquisti. Dall’altro lato, riguardano le possibilità di gestire in modo dinamico promozioni, sconti e altre iniziative (per esempio, modificando il prezzo di un articolo in base alla fascia oraria).

La nuova vending machine Costa Express


Intel permette di scegliere fra processori Core vPro e Atom, compatibili con tecnologie precedenti e già supportati da un ampio ecosistema di fornitori di software. Oltre ai chip, l’architettura include una scheda Vmi (Vending Machine I/O) che supporta diversi modelli di interfaccia di input/output. Include, infine, un insieme di software fra cui sistema operativo, interfacce di programmazione (Api per le periferiche e varie applicazioni).

Tra i vendor che già possono vantarsi di offrire prodotti basati sull’Intel Reference Design for Intelligent Vending spiccano Sap (per i sistemi di analytics e di Erp), Advantech (distributori e altri sistemi automatici), Promate (pannelli touch screen), Ingenico  e Canteloupe Systems (sistemi di pagamento).

Ma al Venditalia si sono visti in azioene anche esempi di “prodotti finiti”, distributori che mettono in pratica la visione di vending intelligente, connesso, divertente, sicuro e complice del marketing. Il caffè, prodotto principe di questo mercato, non poteva mancare: quello di Costa Coffee, multinazionale britannica presente in 29 Paesi con circa 1.700 punti vendita e 2.500 distributori automatici. Quello basato sulla piattaforma Intel e su processore Core i7, già introdotto in alcune location nel Regno Unito e in Danimarca, costruisce un’esperienza utente appagante per tutti e cinque i sensi: il gusto e l’olfatto (utilizza caffè tostato al momento e permette di personalizzare la bevanda con numerosi aromi), la vista (il design della macchina è firmato Pininfarina), il tatto (si interagisce con un pannello touch grande e luminoso), l’udito (uno speaker diffonde musiche, voci e rumori ricreando l’ambiente di una caffetteria). La macchina, inoltre, realizza analisi anonime degli utenti (Ava, Anonymous Viewer Analytics) per indagare l’identità e i gusti della sua clientela.

Altra innovazione, nata da una startup palermitana, è Warehouse in a Box (Wib): un “negozio automatico” che definire distributore sarebbe riduttivo. Wib è un micro-magazzino o un micro-supermercato robotizzato, che può contenere diversi generi di prodotto, alimentari e non, anche refrigerati. Il sistema può gestire centinaia di articoli, acquistabili non solo dalla vending machine tramite pannello tattile, ma anche via app mobile o via Web con la logica del “compra online, ritira in negozio” già sperimentata dall’e-commerce.


L’interfaccia è personalizzabile in base alle esigenze del venditore, e può prevedere il riconoscimento dei gesti, l’integrazione con i social media e tutta una serie di campagne di marketing eseguite su uno schermo di grandi dimensioni (e gestite da Intel Retail Client Manager). La prima azienda che ne sfrutterà le innovazioni è Coop Sicilia: il primo sistema Wib entrerà in azione nel corso dell’estate, trasformandosi in una sorta di “appendice” del supermercato senza orari di chiusura. Aprirà una nuova, promettente strada?

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI