20/03/2018 di Redazione

Non solo videogame, lunga vita ai visori di realtà aumentata e virtuale

Secondo le previsioni di Idc, fra il 2017 e il 2022 il numero di dispositivi di AR e VR venduti annualmente sarà più che quadruplicato. Produttori come Lenovo scommettono sia sugli utilizzi ludici, sia su quelli business.

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Lunga vita e lunga vista (è il caso di dirlo) ai visori di realtà aumentata e virtuale. Queste due tecnologie, talvolta sovrapposte nelle loro applicazioni pratiche, sono destinate a crescere molto nel futuro a medio termine, tanto nell'ambito consumer quanto negli utilizzi a scopo lavorativo. A detta di Idc, infatti, la frenata dello scorso anno non deve ingannare: nel 2017 è calata la domanda di dispositivi “screenless” (cioè privi di schermo e funzionanti in combinazione con uno smartphone), come i Cardboard, ma quest'anno si prevedono numeri in ascesa. Ad alimentare l'interesse del pubblico ci saranno nuovi modelli basati sulla piattaforma di realtà mista di Windows e marchiati da produttori come Acer, Asus, Dell, Fujitsu, Hp, Lenovo e Samsung. Oltre all'allargamento dell'offerta, va citato l'emergere di nuovi casi d'uso per questo genere di dispositivo e per i visori “standalone”, quelli che funzionano senza richiedere l'impiego di altro hardware.

 

Secondo Idc, nel 2018 le vendite mondiali di visori di realtà aumentata e di realtà mista, insieme, raggiungeranno i 12,4 milioni di unità, con un incremento del 48,5% rispetto al 2017. Il tasso di crescita annuo Cagr sarà, invece,superiore al 52% da qui al 2022, invece, anno in cui saranno commercializzati 68,9 milioni di visori di AR e VR. Due ambiti di utilizzo trainanti continueranno a essere i videogiochi e i video “sferici”, a 360 gradi (introdotti per esempio su YouTube e Facebook), ma sempre di più a questo si affiancheranno altri casi d'uso, non ludici, spazianti dall'ambito scientifico a quello finanziario.

 

Lenovo parla a tal proposito di “realtà virtuale professionale” o “ProVR”, una tecnologia che lavora a beneficio delle aziende, che si applica ad contesti vari, più o meno verticali, e che per funzionare richiede un particolare hardware: tipicamente, una workstation equipaggiata con Gpu potenti, in grado di eseguire complesse simulazioni grafiche, e associata a un certo quantitativo di memoria Ram. “Tutti i settori, da quello dei media a quello energetico possono trarre vantaggio dalla ProVR”, spiega Fabrizio Falcetti, workstation manager di Lenovo Italia, “e nel corso degli ultimi anni i professionisti di diverse discipline hanno potuto beneficiare di un rapido incremento nell’accessibilità alla tecnologia. Un importante vantaggio della ProVR è la capacità di scalare in maniera massiva da specifiche aree aziendali a molteplici flussi di lavoro end-to-end che coinvolgono l’intera azienda, rivoluzionandone il modo di fare business”.

 

 

 

A chi può far comodo una tecnologia di questo tipo? All'amministratore delegato di un'azienda, che può “passeggiare” all'interno della versione computerizzata di una nuova sede aziendale, prima ancora che essa sia costruita. A uno studente di medicina, che può assistere da vicino a una simulazione di un'operazione chiurgica. A un responsabile della sicurezza, che senza recarsi fisicamente in quel luogo visita un cantiere o un edificio per cui serve la sua autorizzazione. A un ingegnere, un architetto, un designer al lavoro su un progetto, o ancor meglio a team di persone che collaborano a distanza. E ancora, al perito di una compagnia di assicurazioni, che puè eseguire rilievi dei sinistri sulle automobili senza visionare di persona il veicolo.

 

In Lenovo crediamo fortemente che la realtà virtuale e aumentata siano tra le tecnologie che formeranno il nostro futuro, sia nell’intrattenimento sia nel lavoro”, commenta Falcetti. “Immaginiamo una progettazione sulle workstation sempre più integrata con le tecnologie AR e VR e con l’intelligenza artificiale. La realtà virtuale, in particolare, consentirà ai professionisti di prendere parte a riunioni in qualsiasi angolo del pianeta, a costi molto bassi, o di immergersi in tempo reale nelle situazioni, anche nelle condizioni meno accessibili, per vivere l’esperienza in remoto come se ci si trovasse sul posto”.

 

 

Tornando per un attimo al gioco e all'intrattenimento digitale, citiamo l'iniziativa realizzata dall'azienda inzieme a Disney: l'accoppiata dei visori Lenovo Mirage AR con un videogioco immersivo, Star Wars: Jedi Challenge, ispirato alla celebre saga cinematografica. Eseguendo l'app del gioco su uno smartphone e indossando i visori, l'utente può affrontare in duello i nemici del Lato Oscuro combattendo con un controller che replica la spada laser di Luke Skywalker, mentre un sensore beacon traccia i suoi movimenti.

 

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