Nonostante sia un dolce tipicamente natalizio, il “torrone” di Google, Android Nougat, ha dovuto aspettare l'inizio di febbraio per celebrare la sua festa. Nella settimana precedente il giorno 5, dunque a cavallo tra i due mesi, questa versione del sistema operativo è risultata la più popolare nell'universo Android, stando ai dati diffusi dalla società di Mountain View. Le due release principali di Nougat, cioè la 7.0 e la 7.1, insieme risultano installate sul 28,5% del parco macchine, superando di qualche decimo percentuale il 28,1% delle release di Marshmallow. Una piattaforma, quest'ultima, introdotta nel 2015 e che soltanto ora ha perso lo scettro.
Seguono, in ordine di popolarità, Lollipop e KitKat, con fette corrispondenti al 24,6% e al 12% della torta. Il più recente Oreo, invece, occupa attualmente una piccola nicchia dell1,1% essendo ancora molto limitato nelle proprie capacità espansionistiche dai vincoli hardware, cioè dalla piccola rosa di modelli su cui è possibile eseguire questa versione. In ogni caso, rispetto al misero 0,2% detenuto da Oreo quattro mesi fa, va registrato un discreto progresso.
Le percentuali fotografano uno scenario software decisamente frammentato, che per Android non è certo una novità. L'innovazione racchiusa da Google nelle ultime versioni arriva con lentezza agli utenti finali, come effetto della eterogeneità hardware che è allo stesso tempo la forza e la debolezza di questo sistema operativo.
Android trova posto su modelli di ogni fascia di prezzo e personalizzati con il firmware di moltissimi produttori, e può così raggiungere una platea di utenti molto più vasta. Stando ai dati di StatCounter, lo scorso anno la piattaforma mobile di Google ha sfiorato il 39% di market share considerando la somma di Pc, smartphone e tablet, ed è così arrivato a superare anche la popolarità di Windows. Ma tutto questo, come evidenziato dal difficile cammino delle nuove release, ha un costo.