25/10/2017 di Redazione

Nuova offerta per il cloud ibrido da Google e Cisco

Le due aziende mettono a disposizione hardware e software in modo congiunto, per garantire ai clienti lo sviluppo di applicazioni cloud e on-premise utilizzando gli stessi strumenti. Al centro si trovano container e microserviz. Una collaborazione volta a

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Google e Cisco provano a dare una spallata ad Amazon Web Services. Come? Con una nuova alleanza, che a partire dalla prima metà del 2018 darà la possibilità ad alcuni clienti selezionati di sviluppare nuove applicazioni cloud od on-premise utilizzando sempre gli stessi strumenti, runtime e ambienti di produzione. Un’offerta ibrida che porterà quindi nelle mani dell’enterprise diverse soluzioni di Big G, allo scopo di convincere le stesse aziende della bontà della nuvola. Cisco fornirà servizi di sicurezza, supporto tecnico e la componente di networking. Al cuore della piattaforma ci saranno prodotti open source come Kubernetes (container) e Istio (microservizi), oltre al sistema iperconvergente Hyperflex di Cisco, che “fornirà una soluzione cloud-ready per Kubernetes e i container” e metterà a disposizione strumenti di gestione per rafforzare policy e sicurezza.

L’azienda guidata da Chuck Robbins si occuperà in modo non esclusivo della vendita e del marketing della novità, in particolar modo grazie ai profondi rapporti che Cisco intrattiene con le grandi società e con il settore governativo: due mercati strategici per il colosso californiano, che ultimamente hanno però iniziato a guardare alla nuvola con un interesse sempre maggiore.

I ricavi stellari derivanti da router e switch appartengono ormai al passato e Cisco, preso atto della situazione, ha deciso di cavalcare l’onda del cloud. Anche se in collaborazione con una delle realtà che più ha contribuito ad azzoppare il suo core business. A tendere, l’obiettivo è quello di impensierire Amazon Web Services, assoluto leader di mercato quando si parla di servizi infrastrutturali erogati attraverso piattaforme di cloud pubblico.

“Ci stiamo coordinando a un livello profondo per essere certi che l’ambiente offerto sia idoneo per tutti i clienti, non importa a che livello di preparazione si trovino”, ha spiegato Urs Hölzle, senior vice president for technical infrastructure di Google. Secondo il manager, inoltre, il fatto che le due realtà non abbiano una customer base sovrapposta darà un valore aggiunto maggiore a questo approccio congiunto di go-to market.

 

 

Il vantaggio immediato per Big G sarà l’accesso a una clientela, quella di fascia enterprise, a cui offrire Kubernetes e le proprie soluzioni di containerizzazione: prodotti che, uniti agli algoritmi di machine learning e a strumenti di analytics come Bigquery rappresentano oggi il principale elemento differenziante rispetto ai portafogli di Amazon Web Services e di Microsoft (secondo cloud provider sul mercato).

La partnership verrà effettivamente avviata nella seconda metà del 2018, mentre nei primi sei mesi del prossimo anno saranno condotti test selezionati. I componenti software di Cisco saranno disponibili con sottoscrizioni della durata di uno, tre o cinque anni, mentre la vendita della parte infrastrutturale sarà perpetua. I servizi Google, basati in larga parte su modelli pay-as-you-go, saranno acquistabili direttamente o tramite rivenditori autorizzati. Tutte le soluzioni potranno essere infine “ritagliate” su misura a seconda dei bisogni dei clienti.

 

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