13/10/2017 di Redazione

Obiettivo enterprise per il data management di Commvault

L’azienda si rafforza in Italia con la nuova sede di Roma, con nuove strategie di canale e con un nuovo country manager, Vittorio Bitteleri. Scegliendo di puntare maggiormente sul mercato delle grandi imprese.

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Per una serie di ragioni in questo periodo c’è un certo fermento nel mondo del data management, non ultima il nuovo regolamento europeo sulla privacy. Su questo fa leva Commvault per trovare nuove fonti di crescita. “Siamo in un periodo di ripensamento, dettato da driver come il Gdpr e fattori più strutturali”, commenta Vittorio Bitteleri, da poco diventato country manager della filiale italiana dell’azienda specializzata in tecnologie per la gestione e protezione dei dati. “Noi ci stiamo posizionando per ampliare il raggio d’azione verso il mercato enterprise, con l’obiettivo di replicare complessivamente la quota di mercato rappresentata dalla corporate, oscillante fra l’8 e il 16%”.

In Italia, in modo particolare, la strategia di rafforzamento passa per l’apertura di una sede a Roma ma soprattutto fa leva su un’evoluzione del rapporto con i service provider. In passato visti come clienti soprattutto di backup-as-a-service, ora possono rappresentare un vero e proprio canale di vendita grazie all’apertura verso sottoscrizioni di tipo “pay-as-you-grow”, più adatte a garantire flessibilità e vantaggi economici a questo genere di partner.

L’interesse verso la fascia alta del mercato appare quasi una scelta obbligata per una realtà che, dopo un forte periodo di crescita almeno fino al 2014, ha conosciuto un certo rallentamento nelle vendite, con una ripresa nell’ultimo esercizio, che però fatica a compensare le spese e non viene per tradizione sostenuta da un’espansione tramite acquisizioni. In questo senso va intesa anche la definizione di una partnership commerciale con Cisco, che va ad aggiungersi a quelle esistenti con Netapp, Fujitsu e Hitachi.

 

Vittorio Bitteleri, ex di Symantec, è da poco country manager di Commvault per l'Italia

 

Evoluzioni tecnologiche nella gestione dei dati
Dal punto di vista tecnologico, negli ultimi tempi sono state migliorate le capacità analitiche, di ricerca e di automazione della Commvault Data Platform, proprio con l’ambizione di posizionare l’azienda come specialista nella gestione dei dati. Oltre a questo, sono state potenziate (o lo saranno a breve) funzioni di collaborazione, condivisione e sincronizzazione dei file, mentre un concetto sul quale l’azienda tende a puntare anche per il futuro è quello di “software-defined data service”, fondato su un livello più alto di astrazione sia per la memorizzazione sia per la gestione dei dati. Di fatto, si tratta di pensare ai dati come ad asset portabili: catturando tutti i metadati richiesti nel momento della creazione, sia fa in modo che i dati stessi non siano usati solo per un’applicazione ma possano essere utilizzati più volte.

Nella doppia direzione della gestione e della protezione dei dati si colloca anche la soluzione HyperScale, pensata per costruire una piattaforma unificata in grado di rilasciare servizi anche di tipo cloud-like in modalità on-premise: “L’implementazione”, spiega Vincenzo Costantino, direttore technical services South Emea, “può avvenire solo attraverso la componente software su un’infrastruttura scale-out oppure con un’appliance dedicata, che integra elaborazione, storage, full lifecycle data management e analytics in un’unica piattaforma. L’architettura HyperScale consente di usare anche piccoli server economici, dotati di storage interno, trattandoli come se fossero un unico spazio disco espandibile a piacere. Per aggiungere un server o un dispositivo storage bastano trenta minuti, necessari per la corretta configurazione”.

La soluzione di Commvalut si caratterizza per la capacità di indicizzare ogni dato ovunque esso si trovi, oltre che aggregarlo e renderlo sempre fruibile per il business. In quest’ottica si inserisce l’opportunità per le aziende di sfruttare tale funzione anche per rispondere ai requisiti richiesti dal Gdpr, come il diritto all’oblio, l’allerta su sospetti di ransomware in tempo zero, la possibilità di esportare dati nei loro formati originali e la protezione dei dati by design e default.

 

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