21/01/2020 di Redazione

Olli, lo shuttle elettrico autonomo stampato in 3D, debutta a Torino

Il veicolo driverless di Local Motors sarà sperimentato all’interno del campus delle Nazioni Unite. Può trasportare otto persone per volta e si sposta grazie a 360 sensori e a software di intelligenza artificiale.

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A guardarlo, Olli fa subito simpatia. Ma questo shuttle elettrico per gli spostamenti urbani, adottato dalla città di Torino per prima in Italia, oltre a essere carino è sicuramente utile e “smart”: si guida da solo, ovvero è driverless. Creato da Local Motors, società di Phoenix, Arizona, che sviluppa e fabbrica mezzi di trasporto terrestri innovativi e che si definisce “diversa da qualsiasi altro produttore abbiate mai visto”, Olli è un furgoncino elettrico dal design molto compatto (è lungo meno di quattro metri, largo due metri e alto due e mezzo), che può raggiungere i 40 chilometri orari ed è ottimizzato per percorre distanze massime giornaliere di 60 Km o 40 Km se a piano carico. 

 

Dunque è ideale per i piccoli spostamenti, per esempio tra quartieri cittadini o da un punto di ritrovo giornaliero verso la sede di un’azienda o di un campus, e a bordo può ospitare otto persone. Le parti di cui lo shuttle si compone sono prodotte con stampanti 3D, e già questo è un primato. La sua ideazione ha richiesto molto lavoro, mentre il processo di fabbricazione è estremamente rapido, oltre che ecologico: servono nove ore per stampare la struttura alla base del veicolo, l'80% della massa è fatta di materiale completamente riciclabile e la digitalizzazione di alcuni procedimenti consente di ridurre del 40% i consumi energetici rispetto a quelli dei procedimenti tradizionali.

 

La caratteristica più importante di Olli è però forse la tecnologia di automazione della guida che permette al veicolo di spostarsi senza avere nessuno al volante: un corredo di ben 360 sensori gli permette di avere una percezione completa della strada e dell’ambiente che lo circonda, mentre a garanzia della sicurezza operano in combinazione elementi software e hardware, oltre a un sistema di monitoraggio, controllo e allerta da remoto. Il sistema di backend include una piattaforma di gestione della flotta che può controllare le operazioni del veicolo (ricarica, manutenzione, spostamenti in tempo reale, gestione dei passeggeri), mentre una tecnologia di routing dinamico ottimizza i percorsi dal punto di partenza a quello di arrivo. Non solo: un software di calcolo cognitivo è in grado di pianificare il migliore itinerario per ciascuna prenotazione.

 

Questo shuttle, infatti, è potenzialmente anche un mezzo di trasporto accessibile al pubblico in possesso di titolo di viaggio, proprio come un autobus o un tram cittadino. In biglietto è acquistabile via app, ma naturalmente ciascuna città che dovesse adottare Olli potrà integrarlo a modo suo nell’esistente sistema di trasporto urbano. 

 

Presentato per la prima volta nel settembre del 2016, poco dopo il veicolo self-driving è stato sperimentato a Chicago e a Las Vegas, mentre in Europa ha debuttato l’anno seguente a Berlino (per trasportare, ogni giorno, una parte dei 2.500 collaboratori e dipendenti dell’Euref Campus). Ora è la volta di Amsterdam e di Torino, le due città che nel 2019 hanno vinto un concorso internazionale lanciato da Local Motors per scegliere le migliori destinazioni urbane in cui testare Olli. Nel capoluogo sabaudo, la sperimentazione rientra nel più ampio progetto dell’amministrazione comunale Torino City Lab e si svilupperà nei prossimi quattro mesi all’interno dei dieci ettari del campus delle Nazioni Unite di viale Maestri del Lavoro.

 

 

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