21/01/2013 di Redazione

Open source, scommessa vinta ma ricca di incognite

Il Ceo di Red Hat, Jim Whitehurst, fa il punto sull’adozione di Linux nel mondo aziendale, ma anche sulla migrazione di molte realtà verso middleware, virtualizzazione e storage open source. Le potenzialità da sfruttare sono ancora tante, specialemente qu

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L’open source non è più un punto di domanda lasciato sospeso sul futuro delle aziende, ma una realtà già solida e in crescita. Questa l’opinione di Jim Whitehurst, presidente e amministratore delegato, Red Hat, che con un pizzico di orgoglio ha fatto il punto sui traguardi raggiunti nel 2012 e sulle sfide aperte nell’anno in corso per la sua azienda.
 

Jim Whitehurst, amministratore delegato di Red Hat


Alla fine di ogni anno trovo sia utile riflettere sui risultati degli ultimi dodici mesi e dare uno sguardo a cosa ci porterà l’anno nuovo. Oggi posso affermare con orgoglio che il 2012 che si sta chiudendo vede Red Hat in una posizione di assoluta solidità. Possiamo vantare una lista clienti di tutto rispetto con l’80% delle aziende Fortune 500. Registriamo una crescita stabile e costante. Abbiamo fatto significativi investimenti per ampliare le nostre capacità e abbiamo così visto le nostre soluzioni spostarsi sempre più in alto nello stack e avvicinarsi al business.

Negli ultimi dieci anni l’adozione di Linux è stata massiccia e oggi vediamo la stessa tendenza per middleware, virtualizzazione e storage open source. Il codice aperto non è più un punto di domanda in azienda, ma è radicato in ambienti enterprise mission critical in maniera pervasiva […].
 
Il 2012 è stato un altro anno prospero per Red Hat, con numerosi traguardi raggiunti. Siamo diventati la prima azienda open source pure-play e una delle poche imprese di software ad aver raggiunto il miliardo di dollari di fatturato. La rivista Forbes ci ha indicati come quarta azienda più innovativa del mondo. Abbiamo ampliato la gamma di tecnologie con le acquisizioni di FuseSource e Polymita e, più di recente, con la sigla dell’accordo per l’acquisizione di ManageIQ, noto provider di soluzioni di automazione ed enterprise cloud management.

Abbiamo ampliato ulteriormente il nostro ecosistema di partner e rafforzato i rapporti con quelli esistenti. Abbiamo ospitato un numero record di persone al Red Hat Summit, e presentato nuove soluzioni tra cui Red Hat Enterprise Virtualization 3.1, Red Hat Storage 2.0, Red Hat CloudForms, JBoss Enterprise Application Platform 6.0, JBoss Data Grid 6 e OpenShift Enterprise, oltre a miglioramenti a Red Hat Enterprise Linux.

Guardando al 2013, il nostro potenziale è enorme. In tutto il mondo le aziende continuano ad adottare l’innovazione che nasce dalla comunità, vedendo opportunità nel modello di sviluppo open source. Dal sistema operativo, alla virtualizzazione, fino ad application server, architetture Soa, business process management e OpenStack basato su IaaS, Red Hat e i suoi partner hanno realmente la possibilità di cambiare la tecnologia enterprise attraverso soluzioni rivoluzionarie estremamente convenienti.

Il passaggio al cloud computing rappresenta uno spostamento di paradigma significativo, la ri-centralizzazione dell’elaborazione in data center di grandi dimensioni e l’esplosione dei dispositivi endpoint, dai cellulari ai sensori e oltre. E anche se alcuni hanno l’impressione che parliamo di cloud computing e del suo potenziale da secoli, siamo ancora agli esordi. In cambiamenti come questo, i primi sono di solito i campioni del futuro. Nel breve e nel lungo periodo il cloud ibrido aperto sarà vincente.

Ma le implicazioni vanno ben oltre le opportunità tecnologiche offerte dalla nuvola. Lo vedo in tutte le aziende del mondo: instillare la capacità di innovare è la priorità principale dei manager. Il business sta mutando più rapidamente che in passato. Strategie e pianificazioni top-down tradizionali non sono più sufficientemente rapide per stare al passo con il cambiamento. Le aziende che dispongono della capacità di identificare il cambiamento e di reagire velocemente saranno meglio posizionate per avere successo nel nuovo ambiente che si sta formando. E, poiché la tecnologia fa implodere i costi di transazione, si velocizza il tasso di innovazione. Ottime notizie per gli innovatori dunque, una sfida per gli incumbent.

A livello di business, la tecnologia abilita anche nuove modalità di organizzazione e gestione. Gerarchie tradizionali sono state sviluppate per superare i limiti delle informazioni. Oggi, poiché la tecnologia consente un flusso di informazioni ricco e istantaneo, strutture organizzative nuove possono emergere. Collaborazione e meritocrazia sono alla base di tutto ciò che facciamo, e di conseguenza Red Hat e la comunità open source sono in una posizione privilegiata per eccellere. Numerose analisi ci indicano che le imprese sono alla ricerca di apertura e scelta. L’open source è quindi ben posizionato per vincere in ambito cloud e Big Data, e se questo accade, la comunità open source insieme a Red Hat, i nostri partner e clienti ne trarranno beneficio […].
 

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