26/07/2016 di Redazione

OpenStack può stare nei container con la gestione di Kubernetes

Google, Mirantis e Intel annunciano Fuel, uno strumento open source grazie al quale si potranno spostare i progetti OpenStack all’interno di container, utilizzando Kubernetes come motore di orchestrazione.

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Google, Intel e l’azienda californiana Mirantis hanno realizzato un’impresa non da poco: mettere insieme la logica di utilizzo flessibile del cloud con il modello dei microservizi, con le ottimizzazioni di uso delle risorse garantite dai container e con l’approccio open source. Gli ingredienti specifici di questo mix si chiamano OpenStack (la piattaforma IaaS basata su software libero open source e spalleggiata da oltre duecento vendor tecnologici) e Kubernetes, il motore di orchestrazione utilizzato da Google per gestire applicazioni containerizzate all’interno dei suoi data center.

Come noto, un container assembla software, servizi di archiviazione, memoria e altri elementi all’interno di uno spazio che può essere eseguito ovunque. I motori di orchestrazione come Kubernetes, Mesosphere e CoreOS permettono di gestire e spostare i container da una risorsa all’altra, in modo flessibile e automatizzato, con funzioni di self-healing, scalabilità orizzontale, esecuzione batch, allocazione automatica dei workload, orchestrazione dello storage e altro ancora.

Da queste premesse parte l’incontro fra OpenStack e Kubernetes, un incontro nato in realtà non oggi ma nel mese di aprile, quando CoreOs aveva presentato Stackanetes: si tratta, sostanzialmente, di un software che “impacchetta” OpenStack in una serie di container eseguibili su più server bare-metal e gestibili attraverso Kubernetes. Secondo quanto dichiarato a TechCrunch da un portavoce di Mirantis, Stackanetes è servito da prova su strada per il progetto annunciato ora da Google, Intel e Mirantis, e battezzato OpenStack Fuel.

Come il nome suggerisce, questa volta (a differenza dell’iniziativa di CoreOS) il progetto è nato internamente alla community di OpenStack, con l’obiettivo di accelerare e rendere più semplice l’adozione della piattaforma IaaS in combinazione con i container. “Con l’affermazione di Docker in quanto formato di immagine standard per i container e di Kubernetes in quanto standard per l’orchestrazione, finalmente osserviamo una continuità di approccio nella gestione delle applicazioni distribuite”, ha sottolineato il direttore marketing di Mirantis, Boris Renski.

 

 

A detta di Renski, “La combinazione di Kubernetes e Fuel renderà disponibile per OpenStack un nuovo modelli di delivery che permette aggiornamenti più veloci e aiuta i clienti a ottenere risultati in tempi più rapidi”. Secondo quanto previsto dal progetto, a breve sarà anche possibile utilizzare OpenStack all’interno di container alloggiati sulla Google Cloud Platform o sulle piattaforme di altri fornitori che supportano Kubernetes.

 

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