13/04/2015 di Redazione

Pc desktop, smartphone e filosofia Zen: le sfide di Asus

Il vendor taiwanese mira a conquistare il 3-5% del mercato nostrano dei telefoni intelligenti, sostenuto dal lancio dello ZenFone 2: obiettivo ambizioso ma fattibile, secondo il country manager italiano. Continuerà, inoltre, a scommettere sui Pc portatili

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Asus non è più soltanto un marchio dalla vocazione consumer, e non è più soltanto sinonimo di computer e tablet. La doppia strategia varata lo scorso anno a livello globale proseguirà anche quest’anno, nel mondo e in Italia: si punterà sugli smartphone, “avventura” iniziata lo scorso anno con la gamma ZenFone e ribadita ora con la seconda generazione, e si continuerà con il rilancio del “tradizionale” computer desktop, destinato alle aziende. Lo promettono Andrea Galbiati, country manager italiano di Asus, e Fabio Capocchi, responsabile divisione marketing e prodotto. “Lo scorso anno siamo cresciuti del 10% a livello globale, raggiuggendo i 14,5 miliardi di fatturato”, ha dichiarato Galbiati. “In Italia nel mercato dei computer e tablet, secondo i dati di Gfk, deteniamo uno share del 14% e nel 2014 siamo cresciuti del 20% con un buon successo soprattutto nella fascia medio-alta”.

“Per i tablet”, ha proseguito il country manager, “crediamo che si sia già raggiunto il maggior tasso di penetrazione, e non ci meraviglieremmo se dal prossimo anno le quantità vendute iniziassero lentamente a erodersi”. Ed ecco quindi che gli smartphone rappresentano un’ottima consolazione, anzi un’opportunità da cogliere. L’azienda ha cominciato a farlo dallo scorso anno, con la prima generazione di ZenFone, e i dirigenti italiani non esitano a definire questa scommessa come un successo.

“Il lancio dello ZenFone a Taiwan”, ha raccontato Capocchi, “ha generato il soldout. In quel momento la nostra capacità produttiva era di diecimila unità al mese. Da aprile a febbraio di quest’anno siamo stati in grado di spedire dieci milioni di smartphone, praticamente tutti costruite in-house, e oggi abbiamo superato i tre milioni al mese di unità di capacità produttiva”.

Oltre a puntare sull’Asia, dove la forza del marchio Asus consente un posizionamento di prezzo medio-alto, l’azienda sta portando i suoi telefoni in America Latina (in Brasile sono stati venduti 20mila pezzi nel solo primo giorno di disponibilità di ZenFone 1) e in Europa. In Italia ZenFone 2 sarà in vendita nelle prossime settimane e si farà portatore della “filosofia Asus”: “Sfruttando la nostra competenza nel design”, ha spiegato Capocchi, “abbiamo ottenuto un risultato finale dall’estetica più che gradevole, soprattutto nella seconda generazione dello ZenFone, e senza compromessi a livello di tecnologie hardware, ma allo stesso tempo con un costo non spropositato”.

Parole sostenute innanzitutto da un dettaglio: lo ZenFone 2 batte il record di risoluzione di schermo, 1920 x 1080 pixel, su un pannello da 5,5 pollici. Altre caratteristiche di pregio sono la fotocamera posteriore da 13 megapixel (permette di scattare foto da 4128x3096 pixel e di registrare video alla risoluzione di 1920x1080 pixel), la connettività 4G Lte, il processore quad-core a 2,3 GHz e la memoria Ram da 4 GB. Il sistema operativo a bordo è Android 5.0, personalizzato dall'interfaccia Zen UI.

“In Italia miriamo a conquistare una quota che va dal 3% al 5% del mercato smartphone”, ha affermato Galbiati. “Sono obiettivi per noi ambiziosi, perché certo non è facile essere riconosciuti come produttori di smartphone in uno scenario già affollato, ma sono obiettivi fattibili”.

 

L’impegno sul fronte dei dispositivi mobili non sottrarrà attenzioni al core business dei computer. “L’anno corso, in concomitanza con la cessazione del supporto di Windows Xp, Asus ha deciso di dare forte impulso alla parte commercial, che finora non era stata curata”, ha illustrato Fabio Capocchi. “Sono stati fatti pesanti investimenti, è stato portato in casa il corporate director di una società concorrente, e sono stati creati un team europeo e team nazionali dedicati ai prodotti business. Quello dei computer desktop e dei monitor è un mercato che molti davano per spacciato, mentre per noi rappresenta un punto di partenza importante nel settore business”.

 

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