31/05/2011 di Redazione

Pentagono: combattiamo la cyber-war con i missili

Il Pentagono sembra aver elaborato un documento di "cyber strategy" che propone reazioni convenzionali, compreso l'uso militare della forza, per gli attacchi informatici più devastanti.

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Il Pentagono è giunto alla conclusione che gli attacchi informatici provenienti da altri paesi posso essere considerati atti di guerra. Insomma, per la prima volta si sta valutando come opzione di risposta la possibilità di azioni convenzionali, quindi via aria, terra o mare.

Cyber Warfare

L'indiscrezione è stata captata dal Wall Strett Journal, che per primo è riuscita a mettere mano sugli stralci di un documento di "cyber strategy" che sarà reso pubblico a luglio – 30 pagine secretate e 12 di pubblico dominio. "Se tiri giù la nostra rete elettrica, forse noi lanceremo un missile verso una delle tue ciminiere", pare aver dichiarato un ufficiale militare alla testata.

Il dibattito ultimamente si è ulteriormente acceso dopo gli attacchi subiti da istituzioni sensibili statunitensi. Senza contare il furto di progetti militari subito dalla Lockheed Martin, uno dei principali contractor della Difesa.

Gli esperti si domandano se sia giusto applicare un qualche principio di "equivalenza". Se un attacco informatico produce morte, danni e distruzione come uno convenzionale, l'uso della forza per reagire sembra plausibile.

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