04/03/2015 di Redazione

Performance, memoria, supporto: ecco come migliora Java SE 8

L’aggiornamento della Standard Edition della piattaforma introduce diversi miglioramenti nelle gestione della memoria, nella scalabilità e nelle prestazioni, oltre a rendere più semplice la creazione di applicazioni per il Mac App Store. Stop agli aggiorn

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Un mondo popolato di dispositivi mobili e di oggetti connessi “non sarebbe possibile senza una tecnologia sotterranea e fondamentale come Java”, ha sentenziato Georges Saab, vice president of development, Java Platform di Oracle. Ma la piattaforma non è priva di difetti, e soprattutto non lo era fino a ieri: ora, con il rilascio di un nuovo update per la Standard Edition numero otto (nata circa un anno fa) sviluppare e testare applicazioni sarà più veloce, meno faticoso e più produttivo. Il Java Development Kit 8 Update 40, o Jdk 8u40, non introduce nuove funzionalità di linguaggio o modifiche di Api ma in compenso apporta ottimizzazioni e miglioramenti che promettono di aiutare gli sviluppatori nel loro lavoro; corregge, inoltre, alcune vulnerabilità di sicurezza (problema non certo sconosciuto alle applicazioni create in Java) e aggiorna i software di Java Fx.

Una della novità principali riguarda il garbage collector (Garbage First), cioè lo strumento di gestione automatica della memoria, che in questa versione promette di generare meno rallentamenti e interruzioni. Le operazioni di “ripulitura” automatica della memoria, finalizzate a creare spazio, vengono eseguite con minore frequenza proprio allo scopo di non interferire con l’esecuzione di altre attività.

Il nuovo kit di sviluppo introduce anche il concetto di “memory pressure”, una condizione che aumenta o diminuisce a seconda della scarsità di risorse libere a disposizione: d’ora in poi, Java tenta di ridurre la domanda di risorse per evitare errori di memoria (per esempio, che quest’ultima risulti insufficiente per un dato compito) e il tutto al prezzo di una (consapevole) temporanea riduzione di performance. D’altra parte, Oracle ha migliorato lo strumento diagnostico Native Memory Tracking delle Java Virtual Machine, che ora può scalare più facilmente quando eseguito su grandi sistemi, senza impattare troppo sulle prestazioni.

Altra novità riguarda Project Nashorn, una funzione introdotta con Java 8, che permette agli sviluppatori di mescolare codice Java e JavaScript eseguiti su una stessa macchina virtuale. D’ora in poi, un nuovo strumento (Nashorn Class Filter) permette di scegliere a quali classi di Java si può accedere tramite JavaScript.

 

 

Per gli sviluppatori di applicazioni standalone la buona notizia è che diventa più facile sbarcare sul Mac App Store. In JavaFx per creare app per OS X fino a ieri i framework di riferimento erano QTkit e Quicktime, rispetto ai quali Apple ha espresso delle riserve; da adesso, invece, queste porzioni di JavaFx sono state spostate sul framework di AVFoundation.
Il pacchetto di JavaFx è stato anche migliorato con nuovi controlli di interfaccia e con una maggiore compatibilità con strumenti di tecnologia assistiva (per i non vedenti, per esempio). Fra le altre cose, le applicazioni create per Windows o per OS X possono essere lette dagli screen reader e “navigate” utilizzando la tastiera invece del mouse.

La lista completa delle nuove funzioni del Jdk 8u40 è disponibile qui. L’aggiornamento può essere installato come update automatico o manualmente dal sito di Oracle. L’azienda californiana ha anche fatto sapere che Java 7 sarà supportata fino al mese di aprile, per poi smettere di ricevere aggiornamenti; fanno eccezione i clienti con un contratto di supporto esteso.

 

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