27/08/2015 di Redazione

Persone e macchine per animare M, il nuovo progetto di Facebook

Il social network blu ha iniziato a lavorare a un rivoluzionario assistente digitale integrato nel proprio sevizio di chat. Un “cameriere” elettronico capace di prenotare ristoranti ed effettuare acquisti online, ma con una sostanziale differenza rispetto

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Il nome è semplice da ricordare: M. È il nuovo progetto a cui sta lavorando Facebook, che è all’apparenza un’assistente digitale integrato nel sistema di chat Messenger, ma è in realtà molto di più. A differenza di altri prodotti simili, come Google Now, Siri di Apple o Cortana di Microsoft, sarà in grado di completare alcuni compiti in automatico e trovare informazioni per conto dell’utente. Senza affidarsi però – ed è qui la grossa differenza – soltanto all’apprendimento meccanico e automatico dei computer, ma ricevendo contributi anche dalle persone fisiche. Ebbene sì, il tocco geniale (o perverso?) di Facebook risiede proprio in questo dettaglio: posizionare dipendenti aziendali di fronte ai computer per aiutare altri utenti a trovare il regalo perfetto, oppure per consigliare loro in quale ristorante recarsi per cena. Non solo intelligenza artificiale, quindi, ma anche una mole impressionante di neuroni umani, che guideranno e istruiranno man mano le macchine nel difficile compito di soddisfare i desideri dei clienti.

Un progetto alquanto ambizioso che, se dovesse funzionare in modo ottimale (per ora è soltanto in una fase pre-beta), sarà con tutta probabilità destinato a rivoluzionare il modo in cui vengono intese le chat di Internet. Facebook potrebbe essersi ispirata ad altri operatori del settore, che hanno già sviluppato soluzioni simili, capaci di combinare intelligenza umana e artificiale. Ad esempio, servizi come Magic e Operator “sfruttano” le persone fisiche per rispondere a richieste complesse.

Ma non possono contare sulla base utenti di Messenger (circa settecento milioni di iscritti) e, quindi, sono al momento destinati a rimanere nelle proprie nicchie. Certo, sviluppare un progetto di questa portata richiederà tempo e, soprattutto risorse umane ed economiche. Non che l’azienda diretta da Mark Zuckerberg abbia di questi problemi. Il secondo trimestre dell’anno fiscale 2015 si è chiuso con ricavi in crescita del 39%, a 4,04 miliardi di dollari. Risultati superiori alle previsioni degli analisti, che si fermavano a 3,9 miliardi.

 

 

Anche se l’utile netto della compagnia è calato del 9,1% a 719 milioni di dollari. Ma, con un fatturato proveniente per il 72% dalle connessioni in mobilità, è lecito pensare che il social network blu non sia intimorito dalle spese, malgrado queste siano cresciute nel Q2 dell’82%, e punti a coinvolgere ancora di più gli utenti su Messenger proprio grazie a M. E, considerata la creatività del gruppo, la facilità con cui è finora riuscito a monetizzare tutti i nuovi servizi e la sinergia Messenger-WhatsApp, non ci sarà da stupirsi se Facebook riuscirà ancora una volta a rientrare dall’investimento.

 

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