04/12/2014 di Redazione

Phablet, Internet delle cose, sicurezza, Cina: i temi caldi del 2015

La società di ricerca di Idc scommette su quali tecnologie, innovazioni, alleanze e trend di mercato modelleranno lo scenario del 2015. Fra conferme (il cloud e l’Internet of Things), mezze delusioni (i wearable device) e ascese irrefrenabili (i prodotti

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Reti wireless, phablet, Internet of Things, nuove partnership all’ombra del cloud, e poi ancora un’ulteriore avanzata della domanda proveniente dalla Cina. Sono alcune delle previsioni che Idc ha stilato per il 2015, arrivate a inizio dicembre puntuali come ogni anno dal 2007 a questa parte. Più che una sfera di cristallo, la società di ricerca è in grado di osservare dentro a statistiche, report, intuizioni nate dalla profonda conoscenza del mercato vantata dai suoi analisti, gli stessi che per l’anno in via di congedo avevano parlato di mobile, social, Big Data, Internet delle cose.

Ancora una volta, come ormai da diversi anni, Idc torna a citare la famosa “terza piattaforma” basata sull’intreccio di cloud, mobile, social media e Big Data, ipotizzando per l’anno prossimo un incremento della spesa del 3,8%, fino a quota 3,8 trilioni di dollari (nella cifra è incluso anche il fatturato degli analytics e dell’Internet of things). In sostanza, anche nel 2015 a crescere di più saranno i segmenti più innovativi del mercato Ict, mentre l’hardware e il software tradizionali marceranno a ritmi più lenti. Per quanto riguarda le telecomunicazioni, la maggior parte della spesa (536 miliardi di dollari) si concentrerà sulle reti wirless, in aumento del 13% rispetto a quest’anno.

I sali e scendi del mobile: bene i phablet, delusione per i wearable
All’interno del mondo mobile, coerentemente con le previsioni già tracciate in merito a tablet e smartphone, Idc elegge i phablet a veri protagonisti dei prossimi dodici mesi: le vendite di dispositivi “ibridi”, dall’identità intermedia fra quelle di telefoni e tavolette, aumenteranno del 60%, cannibalizzando soprattutto il mercato dei tablet. Al contrario, il chiacchierano fenomeno dei wearable device si tradurrà – almeno nell’immediato futuro – in un risultato abbastanza deludente, con vendite limitate a un numero compreso fra i 40 e i 50 milioni di dispositivi.

Addirittura, secondo Idc, l’eventuale lancio di un “telefono da polso” - sorta di evoluzione del concetto di smartwatch - si tradurrebbe in un flop. Chiude il quadro sul mobile una previsione relativa alle applicazioni: il ritmo dei download rallenterà (forse per l’effetto saturazione), mentre gli app store cinesi indipendenti guadagneranno un market share del 18%.

 

 

Cloud, dati e IoT ancora sotto i riflettori
La spesa per il cloud – pubblico, privato o di supporto a servizi It – raggiungerà i 118 miliardi di dollari nel 2015, per arrivare poi a 200 miliardi di dollari nel 2018. Le partnership saranno cruciali per conquistare clienti: secondo Idc, assisteremo a “strane alleanze” fra grandi attori come Faceobook, MIccrosoft, Ibm, Hp e Amazon. La corsa verso la nuvola si rifletterà anche sui prodotti, con lo sviluppo di un’ondata di nuovo hardware “cloud first” ma anche di software e soluzioni di rete progettate per i data center.

L’universo composto da software, hardware e servizi a base di Big Data genererà investimenti pari a 125 miliardi di dollari. Tra le cause dell’aumento dei dati spiccheranno gli analytics eseguiti su contenuti video, audio e immagini, a fianco del traffico dati generato dall’Internet of Things. Per quest’ultimo, eterogeneo fenomeno è previsto un incremento di fatturato annuo del 30% nel prossimo lustro: già nel 2015 si conteranno 1,7 trilioni di dollari di giro d’affari, per crescere poi fino a 3 trilioni nel 2020.

 

 

Piattaforme verticali, sicurezza e stampa 3D
Nei prossimi mesi si parlerà non solo di generica innovazione tecnologica, ma di piattaforme innovative “business-specifiche”, progettate per settori verticali. In particolare, Idc cita le reti di supporto per i pagamenti digitali e per i servizi finanziari, le tecnologie di Internet delle cose per la pubblica sicurezza e per i sistemi di trasporto, e ancora il crescente ricorso ai servizi location-based per il retail.

La voce sicurezza non poteva mancare fra le previsioni per l’anno nuovo, essendo stato questo uno dei temi più caldi del 2014. Le aziende si preoccuperanno di proteggere sia la “periferia” delle proprie reti, sia il “centro”: nel 2015 il 15% dei dispositivi mobili sfrutterà sistemi di protezione biometrica (nel 2020 si arriverà al 50%), mentre il 20% dei dati sensibili sarà crittografato (per arrivare all’80% fra cinque anni). Fra le tecnologie di sicurezza emergenti, la più significativa sarà la threat intelligence, ovvero l’utilizzo dei dati per l’analisi predittiva applicata al rischio It; entro il 2017, oltre la metà (55%) delle aziende riceverà data feed personalizzati di intelligence relativa alle minacce informatiche.

Quanto alla stampa 3D, la spesa salirà del 27% rispetto ai livelli di quest’anno, ovvero toccherà i 3,4 miliardi di dollari, mentre entro il 2020 un decimo e oltre dell’offerta di prodotti consumer sarà realizzato con stampanti tridimensionali e sarà acquistabile in logica on demand.

 

 

Cina affamata (e prodiga) di tecnologie
La domanda proveniente dal mercato cinese avrà sul panorama mondiale della tecnologia un impatto che Idc paragona al lancio di un razzo: veloce, esplosivo, in ascesa verticale. Già nel 2015 la Cina sarà responsabile del 43% della crescita di giro d’affari dell’It e delle telecomunicazioni, nonché di circa un terzo degli acquisti di smartphone e di un terzo delle operazioni di e-commerce effettuate su scala globale.

La “fame” di tecnologia dei consumatori e delle aziende cinesi favorirà naturalmente i vendor e gli operatori domestici, come Alibaba (per il commercio elettronico), Tencent (fra i social network) e Baidu (fra i motori di ricerca). E non solo: la domanda arriverà anche dall’estero. I telefoni a marchio cinese, per esempio, rappresenteranno il 40% dei terminali acquistati su scala globale nel corso del 2015.

 

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