17/06/2016 di Redazione

Più mobili, più liberi, più multimediali: gli internauti del 2020

La nuova edizione del Visual Networking Index di Cisco stima un incremento di traffico IP del 22% annuo dal 2015 al 2020. In primo piano l’affermazione ulteriore delle connessioni mobili e WiFi, l’ascesa della smart home e l’esplosione dei contenuti video

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Un miliardo di persone si affacceranno a Internet per la prima volta nel corso di mezzo decennio, fra il 2015 e il 2020, quando 4,1 miliardi di cittadini del mondo portanno definirsi internauti. Cinque anni sufficienti per conteggiare dieci miliardi di nuovi dispositivi e connessioni e per assistere a una crescita marcata dei contenuti video, di smartphone e tablet, e ancora di tecnologie indossabili e oggetti dell’Internet of Things. È questo il futuro dipinto da Cisco con l’ultima edizione (l’undicesima) del suo “Visual Networking Index”, riferita alle previsioni sull’uso del Web da qui alla fine del decennio. Le stime si basano sull’opinione di analisti indipendenti e su dati reali di utilizzo della rete.

Il dato di fondo è notevole: nel periodo 2015-2020 il traffico Ip su scala globale triplicherà, crescendo Cagr (compound annual growth rate) del 22% e raggiungendo una media di 194,4 exabyte di dati al mese. L’audience mondiale del Web passerà dai tre miliardi di individui del 2015 a 4,1 miliardi entro la fine del decennio, e questa ascesa numerica dell’utenza sarà una fra le cause dell’impennata del traffico. Ma non certo l’unica: aumenteranno non solo gli individui connessi, ma anche il numero di dispositivi usato da ciascuno, mentre i contenuti video conquisteranno sempre più spazio (e “peso” sul numero di bit in viaggio).

 

 

Secondo le previsioni di Cisco, le reti IP globali supporteranno fino a dieci miliardi di nuovi dispositivi e connessioni, passando da 16,3 miliardi nel 2015 a 26,3 miliardi entro il 2020, mentre nel medesimo lasso di tempo i dispositivi e le connessioni pro-capite saliranno da 2,2 a 3,4 in media. I contenuti video passeranno dal rappresentare il 63% del traffico Internet complessivo (dello scorso anno) a una percentuale del 79%, con sempre maggiore incidenza dei materiali in definizione Hd e Ultra Hd (l’82% del traffico video totale del 2020).

Facile immaginare come i contenuti editoriali, quelli pubblicitari e quelli generati dagli utenti possano fare la parte del leone, a partire da piattaforme come YouTube e Facebook, e tuttavia l’espansione del traffico sarà dovuta anche alla videoconferenza desktop e personale. Quest’ultima, nel lustro preso in considerazione, sarà il servizio Web-based aziendale a più rapida crescita, dai 95 milioni di utenti calcolati nel 2015 ai 248 milioni attesi per il 2020.

 

 

Liberarsi dai fili
Nel mondo gli hotspot WiFi pubblici, inclusi gli home spot, cresceranno di sette volte, passando da 64 milioni a 432 milioni nel periodo in esame. Una buona notizia per gli operatori di rete, che potranno cogliere l’opportunità di maggiori e nuovi servizi di connettività per smart city, Internet of Things, trasporti, offload mobile, Voice over Wlan).

Mentre lo scorso anno i dispositivi connessi in modalità WiFi e mobile hanno generato il 62% del traffico Internet mondiale, nel 2020 si prevede che la percentuale salirà al 78%.

Internet in palmo di mano
Già spodestato dal trono, il personal computer sarà costretto a cedere ulteriore potere ad altri dispositivi capaci di collegarsi al Web, quali tablet, smartphone e televisori. Alla fine del decennio, infatti, il 71% del traffico Ip totale sarà originato da dispositivi diversi dai Pc e in particolare dai telefoni smart.

 

 

“Internet è sempre più nelle nostre mani”, ha commentato Gianluca Baini, global service provider leader di Cisco. “Entro il 2020, gli smartphone genereranno il 30% del traffico Ip totale, mentre il contributo del traffico Ip totale del Pc scenderà al 29%”. In Italia la distanza sarà ancora più marcata, perché gli smartphone copriranno il 32% del traffic, mentre i computer solo il 28%.

Lo Stivale connesso
In Italia nel 2020 la popolazione Internet supererà i 42 milioni, ovvero il 71% della popolazione, quattro in più rispetto ai 38 del 2015 (64%). Nel periodo considerato, la crescita del traffico IP seguirà un ritmo annuo del +26% per raggiungere una media di exabyte al mese e, sull’intero anno 2020, una media di 44 gigabyte di dati a testa (erano soltanto 14 nel 2015).

 

 

Sensori, bracciali e videocamere
Pc, smartphone, tablet non sono gli unici oggetti in grado di comunicare. Sempre più spazio si ritaglieranno sia i gatget indossabili, sia dispositivi dell’Internet delle cose quali gli oggetti dotati di sensori, gli elettrodomestici intelligenti, i sistemi di domotica e le videocamere Ip. “Le applicazioni come la videosorveglianza, i contatori intelligenti, le soluzioni digitali per il monitoraggio della salute così come altri servizi machine-to-machine stanno generando nuovi requisiti di rete e una crescita del traffico”, ha spiegato Cisco

Dai 4,9 miliardi di connessioni M2M del 2015 si passerà a fine decennio a 12,2 miliardi, di cui 316 milioni collocate in Italia. I braccialetti e altri oggetti capaci di monitorare la salute del singolo saranno il tipo di oggetto più in ascesa all’interno della categoria machine-to-machine: da 144 milioni a 729 milioni. I dispositivi di smart home, per cui lo scorso anno si contavano 2,4 miliardi di connessioni, passeranno a 5,8 miliardi. Il traffico generato dalla videosorveglianza, invece, nei lustro in esame crescerà di dieci volte.

 

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