17/07/2014 di Redazione

Più potenza al Chromecast grazie ad Accenture

La soluzione Avs (Accenture Video Solution) permette alla chiavetta Hdmi di Google, nata per visualizzare contenuti video provenienti da Pc e dispositivi Android sul televisore, di ricevere video in streaming in modo indipendente. In Italia questa tecnolo

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Il Google Chromecast, interfaccia verso i televisori per i dispositivi Android (e per i Pc), è stato lanciato da pochi mesi ottenendo un successo straordinario, anche grazie al suo prezzo contenuto. Questa chiavetta con connettore Hdmi permette infatti di visualizzare i contenuti video presenti sul dispositivo e, in alcuni i casi ricevuti in streaming direttamente dalla rete, su un televisore. L’ultimo aggiornamento ha dato ai dispositivi Android anche la possibilità di replicare sul grande schermo (mirroring) quanto visualizzato sul dispositivo mobile. In questo contesto, Accenture ha unito la sua tecnologia software Avs (Accenture Video Solution) al prodotto di Google per offrire alle aziende interessate la possibilità di trasmettere contenuti video in broadband verso il Chromecast.

In Italia la prima azienda ad adottare questa tecnologia è stata una startup del gruppo Mediaset, che l’ha scelta per il suo servizio di video on-demand Infinity. In questo modo l’azienda italiana, che propone accesso a una libreria di film e fiction di migliaia di titoli a fronte di un costo mensile di 9,90 euro, ha potuto moltiplicare il numero di dispositivi utilizzabili dai suoi clienti.

Il software di Accenture permette, tra le alte cose, di effettuare streaming capace di adattarsi in tempo reale alla banda disponibile, monitoraggio degli eventi e acquisizione e trasmissione di video su reti Ip. Secondo la società, grazie alla modalità SaaS (Software-as-a-Service) è possibile adattare la soluzione Avs alle esigenze del cliente in pochissimo tempo, anche in soli tre mesi. In Europa, altre implementazioni di Avs riguardano un progetto Europeo che sfrutta i Google Glass realizzato a livello prototipale per l’operatore Kpn e il servizio BT Sport offerto in Gran Bretagna da British Telecom ma nato nei laboratori di ricerca Accenture (il Digital Acceleration Center) di Roma.

A realizzare il progetto Avs-Chromecast-Infinity è stato proprio il gruppo di Roma, che fa parte di Accenture Digital, divisione che oggi attrae la stragrande maggioranza degli investimenti di Accenture. “In questo network globale l’Italia rappresenta un polo di eccellenza,” sottolinea Marco Vernocchi, responsabile mondiale digital communications, media & technology di Accenture. “Il Digital Acceleration Center di Roma, che impiega qualche centinaio di persone, è la massima espressione in Europa delle nostre capacità nel mondo digitale. Stiamo parlando di talenti che ci permettono di sviluppare soluzioni che applichiamo non solo nel mercato italiano, ma che esportiamo nel mondo con grande successo.

L’Accenture Video Solution è un’iniziativa nata già nel 2009 e che ha portato a molti investimenti, comprese le acquisizioni del ramo d’azienda di Nokia Siemens che si occupa del video e di Fjord, un’azienda di design specializzata nella user experience,” spiega Angelo Morelli, responsabile mondiale digital video di Accenture. “Oggi Avs è utilizzato da dodici operatori media e telecomunicazioni nel mondo.
 

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