26/11/2015 di Redazione

Più Swift per tutti: la Mela apre il linguaggio di programmazione

Entro la fine di quest’anno la tecnologia “più amata dagli sviluppatori nel 2015” verrà resa open source da Apple, con l’obiettivo di portarla anche su altre piattaforme. Lanciato poco più di 18 mesi fa, il codice per la creazione di app Os X e iOs potreb

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Apple vuole lasciare un’impronta decisiva nel mondo open source, aprendo agli sviluppatori indipendenti uno dei suoi prodotti di punta: il linguaggio di programmazione Swift, utilizzato dalla Mela e dai programmatori per creare applicazioni per Os X e per iOs. Una strategia già delineata lo scorso giugno, con l’annuncio durante la Worldwide Developers Conference del lancio di Swift 2.0, ma che è ora diventata concreta. Il passaggio, definito da molti “epocale”, avverrà entro la fine del 2015, quindi a brevissimo. L’apertura del codice significa principalmente la possibilità futura di portare facilmente le applicazioni anche su piattaforme differenti (anche Windows?), grazie in particolar modo all’inclusione del compilatore e delle librerie standard.

I vantaggi della programmazione con Swift sono diversi e sono proprio questi plus ad aver permesso al linguaggio di Apple di vincere nel 2015 la “palma d’oro” di tecnologia più amata dagli sviluppatori, a soli 18 mesi dalla sua nascita (dato di Stackoverflow). Secondo quanto dichiarato dal colosso di Cupertino, Swift consente un’esecuzione molto più rapida degli algoritmi di ricerca, che supera per esempio di 2,6 volte Objective-C e addirittura di 8,4 volte Python 2.7.

Swift è inoltre molto compatto: la riscrittura di Lyft, app per il ride sharing, con il linguaggio di Apple ha richiesto soltanto un quinto delle righe di codice presenti in precedenza. Altre piattaforme di successo, come Vine e Linkedin, sfruttano già oggi Swift e stanno fioccando diversi progetti in tutto il mondo per l’utilizzo della tecnologia, negli ambiti più disparati.

 

 

Uno dei più promettenti è quello dei data center. La startup che si è incaricata di portare Swift nel cuore delle sale macchine è PerfectlySoft, che ha da poco rilasciato una versione del linguaggio di programmazione che permette agli sviluppatori di creare applicativi nelle server farm. L’obiettivo è consentire ai developer sia di scrivere il codice per l’app mobile, sia il codice che “regola” da remoto l’applicazione stessa e che deve risiedere nel data center. “Un linguaggio unico per il front end e per il back end”, ha spiegato Sean Stephens, fondatore di PerfectlySoft.

Idea accattivante, ma non è detto che il successo sia proprio dietro l’angolo, in quanto al momento il progetto della startup è compatibile soltanto con Os X, un sistema operativo utilizzato in una percentuale molto ridotta di server. L’apertura di Swift potrebbe proprio risolvere questo problema, dando la possibilità a PerfectlySoft di portare l’iniziativa su altre piattaforme.

 

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