18/02/2017 di Redazione

Pmi decise a liberare il potenziale della trasformazione digitale

Solo il 7% delle piccole e medie imprese è andato oltre il primo livello di integrazione di soluzioni innovative, ma i benefici sono riconosciuti immediatamente dalla grande maggioranza delle aziende. I cantieri procedono: il 44% sta investendo in tecnolo

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La trasformazione digitale porta benefici a tutti, anche alle piccole e medie imprese. Un quadro aggiornato del percorso di digital transformation intrapreso dalle Pmi è stato disegnato da una ricerca di Idc, condotta per conto di Sap su 3.900 decisori di aziende di 13 Paesi. Quattro su realtà su cinque, ad esempio, riscontrano benefici tangibili nel momento in cui intraprendono un percorso di rinnovamento in chiave digitale. Ma, ad oggi, solo il 7 per cento delle Pmi è andato oltre un primo livello di integrazione, che significa utilizzare in tempo reale le informazioni per l'ottimizzazione dei processi e dei flussi di lavoro. I cantieri però sono aperti. Il 44 per cento sta investendo in tecnologia per sostenere e migliorare in modo immediato il business e, al crescere dell’organico presente in azienda, aumenta la visione a lungo termine.

Quasi la metà (46,5%) delle società con un numero di dipendenti compreso tra le 500 e le 999 unità ha dichiarato che la partecipazione attiva nella digital economy sarà essenziale per la sopravvivenza nei prossimi tre-cinque anni. Invece, poco più di un terzo (38,2%) delle imprese con meno di cento lavoratori è dello stesso avviso.

Soluzioni come software collaborativo, Crm e applicazioni e-commerce sono molto diffuse tra le Pmi. Anche se non si tratta certamente di prodotti nuovi, queste piattaforme spesso rappresentano uno dei primi passi verso la trasformazione. Un intervistato su tre ha spiegato di preferire l’erogazione di queste risorse in cloud. Ed è proprio la nuvola a rappresentare uno dei pilastri più solidi (e facili da costruire) per le aziende più piccole in ottica digitale.

Due su cinque affermano infatti che il lancio della loro prima soluzione è stato più facile del previsto, proprio grazie al cloud, o non ha richiesto sforzi supplementari. Sebbene rimangano ancora alcune esitazioni, come si può facilmente intuire dalla modesta percentuale di realtà che ha superato la prima fase di integrazione, più di un terzo delle società (34%) ha dedicato budget, persone e risorse supplementari per la trasformazione, mettendosi nelle condizioni di crescere seguendo il ritmo frenetico dell’economia di oggi.

 

Fonte: Smb Digital Transformation, Idc-Sap

 

Ed essendo ripagate. Quasi tre quarti (73%) delle aziende che hanno adottato applicazioni innovative confermano che le loro aspettative rispetto agli investimenti tecnologici sono state raggiunte o superate. E quattro su dieci hanno affermato che la loro implementazione è stata meno difficile di quanto atteso. Infatti, il 35,3 per cento ha spiegato che una delle principali ragioni che hanno spinto ad adottare una tecnologia è stata proprio la facilità d’integrazione.

Il 27,9 per cento, invece, ha portato come motivo la richiesta dei clienti. La customer experience e l’assistenza sono spesso al centro delle politiche di aggiornamento e rappresentano due settori in cui le Pmi si aspettano grandi ritorni dalla digital transformation. Il 78,1 per cento di chi si attendeva un miglioramento del customer service lo ha ottenuto, così come l’85,9 per cento delle imprese che puntavano a fornire un accesso migliore alle informazioni.

 

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