14/01/2019 di Redazione

Polonia, Huawei licenzia il dipendente sospettato di spionaggio

L’azienda ha interrotto ogni rapporto con Wang Waijing, collaboratore della filiale polacca arrestato dalle autorità di Varsavia con l’accusa di aver passato informazioni riservate all’intelligence cinese. La multinazionale si è dichiarata estranea al cas

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Huawei sceglie il pugno duro contro Wang Waijing, dipendente della filiale polacca accusato di spionaggio dall’Agenzia per la sicurezza nazionale di Varsavia. La società cinese ha deciso di interrompere il rapporto lavorativo con il proprio collaboratore, arrestato la scorsa settimana per un presunto passaggio di informazioni riservate all’intelligence di Pechino. “Le azioni di cui è imputato non sono riconducibili a noi”, ha spiegato Huawei in una nota. “Seguendo i termini e le condizioni del contratto lavorativo, la decisione è stata motivata dal fatto che l’incidente in questione ha gettato discredito sull’azienda. Rispettiamo le leggi e le normative di tutti i Paesi in cui operiamo e chiediamo ai nostri dipendenti di fare lo stesso”.

L’operazione di polizia coordinata dall’Agenzia per la sicurezza di Varsavia ha portato in carcere anche un cittadino polacco, a quanto sembra un uomo d’affari impegnato nel business cibernetico, sempre con l’accusa di spionaggio. Lo ha riportato l’agenzia di stampa Pap. La notizia dell’arresto di Wang ha destato molto meno rumore del fermo, avvenuto lo scorso dicembre, di “lady Huawei”, la Cfo e figlia del fondatore del colosso asiatico.

Meng Wanzhou è stata arrestata dalle autorità canadesi, su richiesta degli Stati Uniti, con l’accusa di aver violato deliberatamente l’embargo imposto contro l’Iran sulla fornitura di apparecchiature per le telecomunicazioni. Meng si trova tuttora ai domiciliari in Canada e verrà probabilmente estradata negli Usa. A meno che il clima fra Washington e Pechino, dopo mesi di tensioni, non migliori improvvisamente.

Malgrado le interessate aperture di Donald Trump, infatti il governo americano continua a preferire il pugno duro contro la multinazionale di Shenzhen. Nel corso del weekend è arrivata la notizia di un probabile blocco delle esportazioni dagli Usa alla Cina per Futurewei Technologies, la divisione a stelle e strisce di Huawei. Il Dipartimento del Commercio non avrebbe infatti intenzione di rinnovare alla società la licenza per l’export, motivandola con il rischio per la sicurezza nazionale.

Il provvedimento, comunque, non coinvolgerebbe tutta l’attività della divisione, perché la maggior parte del materiale (tra cui il software sviluppato per le telecomunicazioni) non richiede una licenza. Il presunto giro di vite a stelle e strisce si aggiunge anche alle recenti notizie in arrivo dalla Norvegia, in quanto il governo di Oslo starebbe valutando di estromettere Huawei dalla realizzazione delle infrastrutture di rete per il 5G, seguendo così quanto già fatto da Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.

 

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