La gestione delle informazioni è strategica
Sono proporzioni enormi, paragonabili solo a quelle di alcune organizzazioni private multinazionali o ad analoghe società di servizi di altri Paesi. Il bello di Poste Italiane è che nonostante queste “grosse” dimensioni, la gestione delle informazioni è stata vista da subito come il punto nodale dello sviluppo e non come un problema da risolvere. Così, in particolare, la business intelligence di Poste Italiane ha ricevuto un impulso molto forte allo sviluppo, al fine di garantire l’erogazione di servizi ad alto valore aggiunto.

Un centro di smistamento.
La prima cosa che salta all’occhio nell’analisi del sistema sono proprio le fonti di dati. Parliamo dell’integrazione di ben ben 772 fonti, di cui 403 aggiornate quotidianamente, 221 settimanalmente e 90 mensilmente (ne restano 58, che variano con cadenze diverse). I dati provengono dalle vendite, dalla logistica, dalla gestione, e vengono tutti integrati, attraverso un sistema ETL, in un solo data warehouse centralizzato che oggi occupa 20 Terabyte, e che archivia le informazioni sull’attività di Poste a partire dal 2005. In questo data warehouse di primo livello vengono memorizzati ben 600 milioni di record ogni mese.
E’ da questo deposito centralizzato che si diramano tutte le attività di gestione e analisi dei dati di Poste Italiane. Tra le più significative ci sono sicuramente quelle che fanno capo al sistema di CRM e quello di controllo di gestione, realizzato con tecnologia MicroStrategy.
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- Pagina 1. Poste Italiane controlla 20 Terabyte di dati con la BI
- Pagina 2. La gestione delle informazioni è strategica
- Pagina 3. Il controllo di gestione si fa con MicroStrategy
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