I proprietari di Macbook Pro, o meglio la sfortunata percentuale alle prese con problemi di riproduzione video o di spegnimenti improvvisi del loro portatile Apple, possono porre fine alle loro sofferenze senza tirar fuori il portafoglio. Finalmente, verrebbe da dire. L’azienda di Cupertino, da sempre attenta alla customer satisfaction, con non eccessiva puntualità ha deciso di offrire supporto e riparazione gratuiti ai suoi clienti insoddisfatti per i problemi che affliggono una “piccola percentuale”, così dichiara Apple, dei modelli venduti fra il febbraio del 2011 e il dicembre del 2013.
I due termini temporali definiscono, dunque, i confini di chi ha diritto a rivolgersi a un rivenditore autorizzato per chiedere la riparazione gratuita. Negli Stati Uniti e in Canada questo è possibile da oggi, mentre negli altri Paesi si dovrà aspettare il giorno 27 febbraio; chi invece avesse già fatto riparare a proprie spese un Mackbook Pro acquistato nel 2011 (da febbraio), 2012 o 2013 potrà chiedere un rimborso e anzi sarà la stessa azienda della Mela a contattare questi clienti.
Il problema riguarda, più precisamente, i modelli da 15 a 17 pollici fabbricati nel 2011 e i MacBook Pro con schermo Retina prodotti nei due anni successivi. Dai documenti presentati in una class action intentata nel 2011 in California si intuisce che le improvvise interruzioni e i difetti di riproduzione video sono legati alla pasta salda usata all’interno di questi modelli. Grattacapi simili li avevano dati alcune partite di laptop prodotti nel 2008, poi richiamate da Apple.
Attenzione, però: Apple non risolverà a sue spese qualsiasi problema possa affliggere i MacBook Pro, classe 2011, 2012 e 2013. Il diritto alla riparazione gratuita copre i tre seguenti difetti (così come descritti dalla stessa azienda): visualizzazione distorta o mossa di video sullo schermo del computer; assenza di video sullo schermo; riavvii inaspettati del sistema.