07/11/2012 di Redazione

Processori in calo, Amd perde ancora terreno

Nel settore dei chip a tecnologia x86, la quota di mercato della casa di Sunnyvale scende nel terzo trimestre al 16,1%, quella di Intel sale all’83,3%. La domanda globale di Cpu per computer registra un calo del 9% anno su anno.

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Il duopolio rimane ma a goderne, al momento, è soprattutto Intel. É una delle possibili chiavi di lettura dei dati del mercato dei microprocessori a tecnologia x86 relativi al terzo trimestre di quest’anno e resi noti da Mercury Research.


Amd, infatti, vede la propria market share scendere al 16,1%, il peggior risultato ottenuto dalla società californiana da diversi anni a questa parte, mentre la rivale di Santa Clara sale all’83,3%, in netta crescita rispetto all'80,6% dello stesso periodo dello scorso anno. A chiudere il cerchio del comparto c’è Via Technologies, che cattura il rimanente 0,6%.

Per Amd il passo indietro è evidente in considerazione del fatto che nel primo trimestre la sua market share era del 19,1% e dodice mesi fa si attestava al 18,8%. E in flessione è anche il mercato dei chip x86 nel suo complesso: le vendite da agosto ad ottobre sono scese del 9% rispetto allo scorso anno e del 4% rispetto ai tre mesi precedenti. Non ha caso il periodo è stato bollato dall'analista Dean McCarron, "il secondo peggior trimestre da inizio del 2001”. La causa? Il rallentamento della domanda di personal computer imputabile alla perdurante situazione di incertezza economica che frena le decisioni di acquisto di aziende e privati.

E la flessione di Amd? La compagnia di Sunnyvale, secondo Mercury Research, paga la maggior fiducia riposta dall’utenza nei prodotti di Intel, che ha sfruttato al meglio le credenziali della nuova famiglia di processori Ivy soprattutto in campo desktop, segmento dove il marchio Amd è sempre stato forte. I chip Trinity, ha spiegato però McCarro, sono stati presentati proprio quando il mercato ha iniziato a scendere e non hanno di conseguenza confermato le aspettative di vendita.

L’attesa è ora per i dati relativi al quarto trimestre e quelli dei primi tre mesi del 2013. Difficile ipotizzare una rincorsa accellerata di Amd, la cui quota di mercato da tempo oscilla tra il 15 e il 20%. Intel, da parte propria, può permettersi al momento di non calare i prezzi delle proprie Cpu e monitorare da vicino l’eventuale inversione di tendenza che a Sunnyvale sperano possa materializzarsi con la neonata famiglia di chip FX a basso costo.

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