25/04/2015 di Redazione

Professionisti It: i più richiesti, soddisfatti ma stressati

Nelle statistiche del portale Infojobs le offerte di lavoro nell’ambito informatico e Web corrispondono quasi a un quarto di quelle totali del 2014, il 23,4%. La società di recruitment Michael Page, invece, certifica un buon livello di soddisfazione e di

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Di certo, in uno scenario occupazionale non florido, chi lavora nell’It non può lamentarsi: le diverse figure professionali legate all’informatica e al Web sono tra le più richieste, anche in Italia, e anche discretamente pagate. Secondo le statistiche del portale di ricerca lavoro Infojobs (che vanta 36mila offerte attive mensili e 70mila azienda inserzioniste), lo scorso anno gli annunci di posizioni vacanti hanno riguardato per il 23,4% dei casi il settore di Internet, programmi e servizi informatici, seguito solo a distanza da quello delle telecomunicazioni (17,9%) e poi da vendite all’ingrosso, commercio e Gdo (11,9%), mentre percentuali a cifra singola hanno riguardato tutti gli altri ambiti (con un misero 1,5% riservato all’editoria).

Fra quelle pubblicato nel 2014, più di un’offerta di lavoro Ict su tre, il 36,6%, proveniva da aziende o uffici collocati in Lombardia, regione seguita da Lazio (23% delle offerta di lavoro Ict) e da Emilia-Romagna (10,5%). Andando nello specifico delle singole categorie ricercate, quella dei professionisti di Informatica, IT e telecomunicazioni si piazza al terzo posto sul podio, rappresentando l’oggetto dell’8,8% degli annunci, mentre sui primi due gradini svettano operai, addetti alla produzione e al controllo qualità (20,8%) e addetti alle vendite (17,1%).

“Dal nostro Osservatorio, emergono dati incoraggianti in relazione al mercato del lavoro italiano, che si conferma caratterizzato da un forte dinamismo”, ha commentato, con un certo ottimismo, Giuseppe Bruno, general manager di InfoJobs. “Nonostante infatti la congiuntura economica, le offerte di lavoro in Italia nel 2014 sono cresciute del 35% rispetto al 2013, trainate in particolare dai settori tecnologici, che si confermano in testa alla nostra classifica e centrali per il rilancio economico italiano”.

 


Guardando invece le statistiche di chi si iscrive al portale per inserire il proprio curriculum e candidarsi in risposta a un annuncio, lo scorso anno il 18,4% di chi vantava un’esperienza lavorativa in ambito Ict era un esperto di sviluppo software; seguivano, nell’ordine, gli esperti di analisi (13,5%), di hardware, reti e sicurezza (12,5%), di telecomunicazioni (12,4%), di amministrazione di sistema (10,8%), di gestione progetti (7,9%), di helpdesk (6,7%), di database (6,3%), di testing e qualità del sistema (5,3%). In coda, a pari merito con il 3,1% di quota, i professionisti con competenze di architettura It e di Business Intelligence (ambito, quest’ultimo, che a detta di tutto gli osservatori nei prossimi anni subirà un’impennata di domanda).

Stanchi ma (abbastanza) contenti. Quote rosa al lumicino
Fin qui lo scenario di chi cerca e offre le proprie competenze sul mercato del lavoro. Ma come se la passano i professionisti It una volta assunti? La risposta arriva da Michael Page, attraverso un’indagine condotta nel mese di marzo su poco meno di 600 lavoratori in ambito It, per la stragrande maggioranza (91%) uomini, occupati in diversi settori (industria, consulenza, banche e assicurazioni). Ebbene, la prima buona notizia è che il livello di occupazione superiore al 93%, e la seconda è che più della metà del campione (52,7%) percepisce uno stipendio buono o ottimo, compreso fra i 35 e i 55mila euro.

 



La notizia meno buona è che le donne, oltre a rappresentare solo il 9% del campione intervistato, in quattro casi su dieci ritendono di non avere opportunità di carriera e in tre casi su dieci credono di percepire uno stipendio troppo basso. Fra gli intervistati di sesso maschile, questi problemi vengono citati in misura minore.

Ad accomunare uomini e donne ci sono comunque un paio di altri elementi. Il 52,9% dei professionisti dell’It si dichiara motivato dal proprio lavoro, il 77% lo è al punto di essere disponibile a cambiare regione di residenza a fronte di un cospicuo miglioramento. Circa due intervistati su tre, il 64,8%, lavorano da almeno quattro anni nella stessa azienda e il 74,4% ha una percezione positiva del mercato e dell’evoluzione dei settori It. Nota dolente (ma scommettiamo che non è esclusiva dei professionisti dell’Ict) arriva dallo stress: soltanto il 37,5% delle persone non si lamenta di questo problema.
 

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