Recentemente mi aveva incuriosito una ricerca tra i responsabili IT e i top manager di diversi settori. Tra le questioni che venivano poste ce n'era una che raccoglieva la quasi unanimità: il 94% degli intervistati dichiara che "l'accesso alle informazioni in tempo reale è fondamentale per il loro business". Di contro un'altra risposta concludeva che "solo l'8% dice di essere in grado di accedere alle informazioni in tempo reale".
Da una parte il mondo ideale e dall'altro quello reale del giorno per giorno. A svolgere l'indagine era Vanson Bourne per conto di Progress Software. Ho sentito Massimo Cazzaniga, vicepresident South Europe, per farmi raccontare qualche cosa di più sulla ricerca dal titolo "Gestire l'eccesso di informazioni e reagire al mutare delle aspettative aziendali".
Massimo Cazzaniga - VP South Europe di Progress Software
Mi introduca intanto a Progress SoftwareSiamo da 30 anni sul mercato. Molto solidi come azienda, siamo profittevoli da sempre e di medie dimensioni: circa 500 milioni di dollari di fatturato, 140.000 clienti e 2500 nel mondo. L'azienda è quotata al Nasdaq. Siamo stati inizialmente noti sul mercato per le tecnologie che hanno consentito ai partner di canale di sviluppare applicazioni con, per esempio
strumenti 4GL ,Progress Open Edge, un prodotto molto utilizzato negli anni scorsi in tutto il mondo e anche in Italia. Vi sono clienti che hanno in casa applicazioni con nostre tecnologie e non lo sanno nemmeno. Questo sottolinea una nostra caratteristica: molto utilizzati seppure in molte circostanze poco conosciuti a livello di Brand.
Ora avete cambiato modo di proporvi?Ci siamo molto evoluti e da alcuni anni abbiamo arricchito l'offerta facendo a
cquisizioni mirate di tecnologie che permettono agli application partner di veicolare le soluzioni alle medie imprese mentre, la nostra struttura di Enterprise Sales e i solution partner si orientano verso le grandi: le telco, le imprese finanziarie, Travel Transportation & Logistic Leasure per sviluppare a soluzioni loro misura.
Veniamo alla ricerca. Lei che cosa ne conclude?Che c'è consapevolezza ma incapacità a rispondere. Ed è lì dove noi contiamo di poter dare una mano. Con
tre modalità operative: dare
visibilità a ciò che accade nel business; dare la c
apacità di rispondere e agire con immediatezza; rilevare le aree dei processi più dispendiosi e
suggerire miglioramenti e ottimizzazioni.
Come fate ad essere capaci di fare tutte queste belle cose?
Perché negli anni abbiamo sviluppato e acquisito competenze che ci consentono di fare le tre cose: visibilità, immediata risposta, improvement dei processi che abbiamo riassunto in RPM, Responsive Process Management, un nostro approccio al mercato.
La visibilità?
Il nostro valore aggiunto rispetto ad altri è che diamo un solo punto dal quale avere una visione unificata del business;transazioni, eventi e processi; la nostra Progress Control Tower.
Come si applicano queste cose alla struttura di piccole e medie aziende italiane?
La Progress Control Tower si ritaglia sulle misure e le necessità delle dimensioni specifiche dell'azienda. Ed è quello cui provvedono i nostri partner italiani, una diecina, che sono a diretto contatto con i clienti e ai quali ora possono offrire anche la modalità operativa on demand. Così che il valore che proponiamo col Responsive Process Management possa essere applicato sia dalle grandi sia dalle piccole aziende.
Il ciclo del Response Process Management
In che cosa il vostro Responsive Process Management e la Progress Control Tower vi differenziano dagli altri?La capacità vera, concreta di rispondere in tempo reale ai fenomeni man mano che accadono. Il secondo punto è
la visione unica e integrata dei tre elementi. Due elementi distintivi rispetto all'attuale offerta dei concorrenti.
Mi faccia un esempio.Un operatore telco che estende la clientela dalla telefonia fissa a quella mobile amplia notevolmente la supply chain, la relazione con i clienti, i parametri che misurano il grado di soddisfazione degli utenti finali. Tutte cose che si aggiungono al modo consueto di fare business ma di cui la telco sa poco. Noi abbiamo esperienze, benchmark internazionali sulla ottimizzazione dei processi, e altro ancora. Se fornisco per di più una visione unificata di questi nuovi business e dei processi da attuare fornisco un grande valore all'operatore. La competenza in diversi settori merceologici a volte aiuta moltissimo nell'imitare i processi migliori.
E' un punto molto interessante. Questo aiuta a cambiare modello di
business?
Prenda il caso delle compagnie aeree e quanto è successo con la vicenda
del vulcano islandese. Ha reso evidente la necessità di avere
informazioni integrate su aeroporti, turnazioni degli equipaggi,
disponibilità degli alloggi per i passeggeri. Finora la compagnia aerea
pensava a ottimizzare i propri processi interni. Ora ha dovuto
constatare che fornire e ricevere informazioni d'insieme è una necessità
per risolvere momenti critici e, soprattutto, rispondere meglio alla
soddisfazione del cliente. E noi possiamo aiutare a fare bene e
rapidamente tutto ciò.
Progress OpenEdge, uno degli ambienti di sviluppo di Progress Software
Come vanno le cose sui mercati europei?
E' dura come per tutti. Ma questa è ormai una osservazione banale. Dal
nostro punto di vista stiamo ampliando il nostro target perché la
proposta che facciamo non è più solo tecnologica ma organizzativa,
vicina ai responsabili di business. E quindi
contiamo di avere al tavolo
sia gli IT manager sia i manager per aiutare entrambi a cambiare i modi
di condurre le aziende. La crisi impone di ripensare i modelli di
business e noi abbiamo le tecnologie che possono aiutare.
Progress Software conta su circa
2.000 addetti al mondo di cui circa 500
in Europa e una quindicina gli addetti diretti in Italia. Il fatturato
europeo pesa il 40% del totale di circa mezzo milione di dollari.