29/11/2019 di Redazione

Protezione e disponibilità dei dati, i mantra di Veritas

Trasformazione digitale, edge computing, migrazione al cloud: le aziende sono impegnate nei processi evolutivi più legati al business e fanno leva sul valore che possono trarre dalle informazioni a loro disposizione. Sugli aspetti di sicurezza, localizzaz

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Il 90% dei dati che circolano nel mondo sono stati generati negli ultimi due anni. Un numero che fa impressione e conferma, una volta di più, quale sia la complessità per le aziende che fanno leva su informazioni di valore per capire come far evolvere il proprio business.

La crescita esponenziale dei volumi porta con sé un parallelo aumento dei costi di memorizzazione, ma anche la necessità di potersi orientare nella ricerca di ciò che realmente serve nel posto in cui si trova, molto spesso al di fuori del perimetro fisico di un’azienda: “La frammentazione porta con sé rischi di perdita di controllo”, avverte Jyothi Swaroop, Vicepresidente Product & Solutions Marketing di Veritas Technologies. “Il tema diventa ancor più rilevante dopo l’entrata in vigore del Gdpr e altre normative, se pensiamo che oltre la metà dei dati presenti in azienda resta inattivo e non visibile. Allo stesso tempo, sta aumentando la complessità infrastrutturale, con sistemi tradizionali e virtuali, che assommano a nuovi workload e ambient multicloud”.

Disponibilità, protezione e insight sui dati sono i fronti di attenzione per Veritas oggi e sono tutti convogliati nella piattaforma Enterprise Data Services, “unica e disponibile su ogni infrastruttura, sistema operativo o soluzione cloud”, sottolinea Fabio Pascali, country manager italiano. Lanciata qualche mese fa, la soluzione integra le varie componenti che il vendor ha sviluppato nel tempo (NetBackup, InfoScale e InfoStudio, fra le altre) per indirizzare i temi della protezione e dell’organizzazione dei dati, astraendosi da qualunque infrastruttura sottostante.

Fabio Pascali, country manager di Veritas Technologies Italia

Dopo aver riacquisito l’indipendenza da Symantec nel 2016 e aver ricostruito l’offerta e la presenza sul mercato, Veritas guarda oggi a un mercato che storicamente è concentrato sulle aziende più grandi, ma in Italia ha trovato spazio anche in realtà meno complesse, ma con problemi simili: “Ci sono problemi contingenti che portano a dover affrontare il tema della gestione dei dati, primo fra tutti un attacco di tipo ransomware”, commenta Pascali. “Ma registriamo un notevole dinamismo nell’evoluzione tecnologica, che spazia dalle scelte verso il cloud a quelle verso l’open source. Noi ci adeguiamo ai processi di cambiamento per indirizzare le problematiche di protezione, organizzazione e visibilità sui dati”.

Alcuni nuovi sviluppi tecnologici renderanno ancor più sentiti questi aspetti. Uno di questi è l’edge computing, collegato al radicamento sul mercato dell’Internet of Things e allo spostamento di intelligenza e potenza di calcolo sui dispositivi periferici di un sistema informativo. A questa tematica si indirizza l’ultima novità del costruttore, l’appliance Flex 5150, che di fatto porta la protezione dei dati di NetBackup proprio verso oggetti connessi o location remote di un’azienda: “La data protection è forse la componente che dobbiamo consolidare di più in Italia”, ammette Pascali, “e anche evoluzioni come la nuova appliance ci consentiranno di raggiungere aree dove ancora non siamo troppo presenti, dall’edge computing al supporto dei nuovi workload. Ma ci attendiamo molto anche dal supporto alle migrazioni verso il cloud e dalle prospettive in direzione degli analytics, rafforzate dall’acquisizione di Aptare”. In questo modo, Veritas Italia intende mantenere saldo il proprio presidio su mercati forti come la Pubblica Amministrazione centrale, il finance, il manufacturing o le telco, ma anche allargarsi a settori verticali ancora poco esplorati.

 

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