24/01/2018 di Redazione

Qualcomm, multa dalla Ue per abuso di posizione dominante

L’azienda è stata sanzionata per 997 milioni di euro per i suoi rapporti con Apple: il produttore avrebbe siglato un accordo di esclusiva a pagamento con Cupertino per la fornitura di modem Lte, affinché quest’ultima non si rivolgesse alla concorrenza.

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La Commissione Europea ha sanzionato Qualcomm con una multa di 997 milioni di euro per abuso di posizione dominante. Secondo Bruxelles, l’azienda californiana avrebbe pagato Apple affinché quest’ultima non si servisse da altri produttori di chip, guadagnandosi di fatto l’esclusiva con uno dei principali player del mercato e tagliando fuori altri fornitori. La notizia della sanzione è stata data direttamente dal commissario alla concorrenza Margrethe Vestager. L’oggetto della contestazione è la fornitura di modem Lte che permettono agli smartphone di collegarsi alle reti 4G: secondo l’Unione Europea, nel 2011 Qualcomm avrebbe siglato un accordo con la Mela che prevedeva “significativi pagamenti” per garantirsi l’esclusiva sulla fornitura di componenti per iPhone e iPad.

Nel caso in cui Cupertino avesse deciso di introdurre sul mercato un device dotato di chip di altri produttori (come ad esempio Intel, con cui ovviamente Apple intrattiene rapporti), i pagamenti si sarebbero interrotti e sarebbero scattati anche dei rimborsi su quanto versato in precedenza. Bruxelles ha raccolto in fase d’indagine una serie di documenti che proverebbero il peculiare rapporto fra le due società.

L’accordo è stato rinnovato nel 2013 ed esteso fino al 2016, quando è poi scaduto e la Mela ha deciso di conseguenza di guardare altrove, valutando anche l’ipotesi Intel per utilizzare i futuri modem 5G della casa di Santa Clara. Vestager ha spiegato che le pratiche commerciali di Qualcomm si sono interrotte dopo l’avvio dell’inchiesta da parte della Commissione.

“A prescindere dalla qualità dei prodotti, nessun concorrente è riuscito a competere in modo efficace con Qualcomm: di conseguenza i consumatori sono stati privati di una scelta maggiore in un settore caratterizzato da una domanda sempre più forte”, ha spiegato Vestager. Al momento non si registrano commenti da parte del chip maker, né una sua eventuale volontà di appellare la decisione di Bruxelles.