17/03/2017 di Redazione

Qualcomm, riposizionamento dei chip per andare oltre il mobile

L’azienda chiamerà d’ora in poi le soluzioni Snapdragon di fascia alta piattaforme e non più processori, in modo da sottolineare il valore aggiunto dei propri prodotti. L’obiettivo è proporle con più facilità anche in altri mercati, come l’IoT e l’automot

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Non più “semplice” processore, bensì piattaforma. Qualcomm ha deciso di effettuare un’operazione di rebranding per la nota famiglia di chip Snapdragon, in modo da riflettere la complessità della diffusa soluzione per dispositivi mobili. Nella sostanza cambierà poco, è tutta una questione di forma e di riposizionamento: per il vendor, infatti, chiamare i prodotti Snapdragon processori è sminuente, in quanto si tratta di veri e propri system-on-chip con Cpu, scheda grafica, modem, digital signal processor (Dsp) e molto altro. Meglio allora utilizzare il termine piattaforma, in particolar modo per i terminali di fascia alta. “In questo modo possiamo esporre meglio il valore fornito dalla nostra soluzione al produttore di dispositivi”, ha spiegato Qualcomm.

“Dallo sviluppo di algoritmi per ottenere immagini e video di qualità, fino al garantire una lunga durata della batteria. Ma, ancora più importante, la parola piattaforma verrà utilizzata per illustrare le esperienze utente chiave – fotocamera, connettività, batteria, sicurezza, immersione – che queste tecnologie essenziali sono capaci di fornire”, ha aggiunto il vendor.

La parola Snapdragon sparirà invece del tutto dalle soluzioni progettate per i dispositivi di fascia bassa (serie 200). In questi casi verrà semplicemente impiegata la terminologia “Qualcomm Mobile”. L’obiettivo dell’azienda è provare a portare i propri processori (anzi, piattaforme) ben oltre il mercato di smartphone e tablet. È il caso, ad esempio, dell’automotive, che offre una delle crescite potenziali maggiori di tutto l’ambito tecnologico.

Non a caso lo scorso ottobre Qualcomm ha speso 47 miliardi di dollari per acquisire Nxp, società olandese che sviluppa prodotti per l’Internet delle Cose e per l’automotive. Al gruppo californiano è dunque arrivata in dote ricca eredità di tecnologie orizzontali e verticali, di attività (in 35 Paesi), di brevetti (oltre novemila) e di clienti (25mila). Qualcomm sembra quindi essere ben posizionata, sempre che le autorità antitrust non arrivino a metterle i bastoni fra le ruote.

 

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