05/03/2018 di Redazione

Qualys guida le aziende sulla strada verso il Gdpr

La Cloud Platform del vendor mette a diposizione delle imprese gli strumenti per assicurare la visibilità completa delle risorse e dei dati di clienti e fornitori, consentendo anche la revisione dei processi interni.

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Oltre dieci applicazioni in un’unica soluzione per aiutare le imprese nell’adeguamento al Gdpr, il regolamento europeo sulla protezione dei dati che entrerà in vigore anche in Italia il prossimo 25 maggio. È la Cloud Platform di Qualys, che mette a diposizione delle aziende strumenti per assicurare la visibilità completa delle risorse e dei dati di clienti e fornitori, consentendo anche la revisione dei processi interni. La piattaforma tocca principalmente quattro aspetti della vita di un’organizzazione. Innanzitutto l’asset inventory/monitoring, che permette di capire quali dispositivi e risorse sono effettivamente presenti nel perimetro aziendale. In secondo luogo la gestione delle vulnerabilità, per monitorare le debolezze applicative e sapere in anticipo dove potrebbero verificarsi degli attacchi. Un altro elemento è la compliance alle policy, con l’obiettivo di conoscere esattamente il livello di conformità rispetto alle normative.

Infine un security assessment questionnaire per automatizzare, centralizzare e ottimizzare il processo di gestione del rischio dei fornitori e delle terze parti. Cloud Platform, secondo la visione di Qualys, assicura quindi flussi di lavoro e report dedicati che portano a una visibilità costante degli asset It, alla raccolta dei dati e alla valutazione dei rischi nel pieno rispetto dei requisiti imposti dal Gdpr.

Con l’applicazione del nuovo regolamento europeo, che per le imprese inadempienti prevede anche multe fino a 20 milioni di euro o per un massimo del 4 per cento del fatturato annuo complessivo, diventa prioritario poter tracciare e classificare gli asset It che gestiscono i dati, adottando la piena governance e gli opportuni processi di sicurezza.

“Indagini di mercato presentano però un quadro ancora allarmante: la maggior parte delle aziende italiane conosce l’argomento ma pochissime possono già dormire sonni tranquilli”, spiega Emilio Turani, managing director Italia, Spagna e Portogallo di Qualys. “In particolare, le nostre Pmi mediamente non sono ancora pronte alla scadenza del prossimo 25 maggio”.

 

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