26/07/2017 di Redazione

Quaranta bug in meno nella nuova versione di Chrome

Google ha avviato la distribuzione della release 60 del proprio browser, per Windows, macOs e Linux. L’applicazione supporta ora la Touch Bar dei Macbook e nuove Api per la gestione sicura dei pagamenti online e dei dati. In arrivo a breve anche l’aggiorn

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Chrome festeggia con la versione 60. Google ha iniziato in queste ore il rilascio l’aggiornamento del proprio browser per Windows, macOs e Linux. Partendo dall’aspetto cruciale della sicurezza, l’update include risoluzioni per ben quaranta bug, sviluppate sia dal gruppo interno di Big G sia grazie al contributo di esterni. L’elenco completo è disponibile a questo link e comprende falle legate all’utilizzo della memoria, a possibili spoofing dell’interfaccia utente e molto altro. Dal punto di vista delle nuove funzionalità, invece, salta subito all’occhio l’introduzione del supporto alla Touch Bar dei Macbook presentati nel 2016. Chrome 60 permette agli utenti Apple di personalizzare le scorciatoie del browser aggiungendo, togliendo o modificando i tasti a proprio piacimento.

In questo modo la barra diventa un’estensione della Omnibox di Chrome ed è possibile interagire con il minidisplay Oled per effettuare ricerche più velocemente. L’applicazione, inoltre, è ora compatibile con le Api Payment Request, che facilitano la gestione dei pagamenti online e l’inserimento dei dati personali nei moduli di acquisto. Google ha aggiornato anche le interfacce di programmazione Credential Management, necessarie per gli sviluppatori di app che devono gestire i login e le credenziali degli iscritti ai servizi.

Chrome 60 è già disponibile per desktop, mentre l’aggiornamento per Android e per Chrome Os dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. La versione per il sistema operativo del robottino verde introduce un nuovo widget per la pagina iniziale che apre subito la Omnibox, per velocizzare l’immissione di query nel motore di ricerca.

Per celebrare la nuova release, Google ha pubblicato anche un blog post in cui viene ripreso l’annuncio di Adobe di voler interrompere entro il 2020 il supporto a Flash. Una decisione molto attesa da chi ha cuore la sicurezza sul Web. “Tre anni fa”, fa sapere Big G, “l’80 per cento degli utilizzatori di Chrome su desktop visitava ogni giorno un sito contenente Flash. Oggi siamo arrivati al 17 per cento e il trend prosegue”.

La roadmap di Mountain View prevede che, nei prossimi mesi, il plugin venga sempre più limitato. Inizialmente chiedendo il permesso degli utenti per l’esecuzione (o meno) del software, per poi disattivarlo di default. Rispettando i piani stabiliti da Adobe, Flash verrà poi completamente rimosso da Chrome prima della fine del 2020. Per quella data la diffusione di nuovi standard aperti e più sicuri, come Html5 e Webgl, dovrebbe ormai essere capillare.

 

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