15/09/2018 di Redazione

Qwant e Brave: la coppia motore-browser per fanatici della privacy

Qwant, un motore di ricerca che non traccia l'utente, è ora una scelta predefinita nelle versioni desktop e mobile di Brave, un browser open source.

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In un mondo sempre più popolato di timori sulla privacy, i dati non smettono di essere raccolti, scambiati, analizzati e venduti. E il Web e le applicazioni mobili sono la prima fonte da cui aziende di ogni genere estraggono questo “nuovo petrolio”, come spesso vegono definiti i dati. Nata nel 2013, la parigina Qwant sta cercando di ritagliarsi una nicchia tra i motori di ricerca e tra i servizi Web, proponendosi come alternativa a Google e ai colossi nordamericani: non raccoglie cookie a scopi commerciali e non profila l'utente.

Oggi la società francese compie un passo avanti nella propria strategia stringendo un patto con Brave, un browser open source funzionante su Windows 7, Linux, macOS, Android e iOS. Nato lo scorso anno dal lavoro di Brendan Eich, co-fondatore di Mozilla e creatore del linguaggio di programmazione JavaScript, oggi è in versione beta e conta oltre quattro milioni di utenti attivi. Qwant diventa ora un motore di ricerca predefinito di questo browser, sia per la versione desktop sia per le app mobili appena aggiornate, a partire dalla Francia e dalla Germania.

I numeri sono forse piccoli se paragoniamo questi due prodotti al motore di ricerca di Google e a programmi di navigazione Web come Chrome, Firefox, Explorer, Edge e Safari, ma le caratteristiche differenzianti sono degne di nota. Oltre a garatire tempi di caricamento delle pagine più rapidi della concorrenza, Brave lavora a favore della privacy bloccando in automatico le pubblicità invasive, I trackers e gli script di cryptomining. Ora, grazie all'accordo con Qwant, la protezione della riservatezza viene estesa anche alle ricerche effettuate sul motore.

 


 

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