Migliorare la capacità di archiviazione di Red Hat Enterprise Linux e di altri prodotti cloud-nativi è l'obiettivo reso possibile dall'ultimo acquisto dell'azienda dal cappello rosso, specializzata in open source. La società acquisita si chiama Permabit Technology Corporation ed è un'esperta di tecnologie che permettono di ottimizzare lo storage e dunque di sfruttare al meglio lo spazio concesso dalla nuvola o su altre risorse. Non è previsto che l’operazione abbia alcun impatto materiale né sull'outlook del secondo trimestre fiscale, terminante a fine agosto, né sull'intero anno fiscale.
Domiciliata in Massachusetts, Permabit ha all'attivo 37 brevetti e un'offerta di software di data deduplication, data compression e thin provisioning. Con il passaggio societario, tutto questo si tradurrà in aggiunte e miglioramenti all'offerta di soluzioni cloud di Red Hat, che potranno offrire ai propri clienti opzioni storage più efficienti a fronte di un minor utilizzo di risorse fisiche.
In particolare, Red Hat Enterprise Linux beneficerà di nuove capacità di data deduplication e compressione, “con un conseguente aumento delle funzionalità relative su tutte le tecnologie storage e hybrid cloud di Red Hat, tra cui Red Hat OpenStack Platform, Red Hat OpenShift Container Platform e Red Hat Storage”, ha sottolineato la società.
La tecnologia di Permabit, inoltre, diventerà open source e questo “permetterà alle aziende clienti di utilizzare un’unica piattaforma, supportata e completamente open, per incrementare l’efficienza dello storage, senza doversi affidare a tool eterogenei o personalizzati e a sistemi operativi supportati in modo inadeguato”.