08/06/2015 di Redazione

Red Hat Software Collections 2, marcia in più per gli sviluppatori

L’azienda dal cappello rosso ha reso disponibili nuovi strumenti di sviluppo Web, linguaggi dinamici e database. L’offerta velocizza la creazione di applicazioni pronte per la produzione, comprese quelle per implementazioni Linux container.

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Strumenti aperti, stabili e innovativi per creare applicazioni già pronte per la produzione: così Red Hat definisce la sua Software Collections 2, nuova versione dell’insieme di strumenti di sviluppo Web, linguaggi dinamici e database offerti in un ciclo di vita indipendente da Red Hat Linux Enterprise. La missione di fondo rimane quella della precedente release, ma risulta ancora più efficace: permettere di creare applicazioni che sfruttano linguaggi di programmazione all’avanguardia, senza però compromettere la stabilità dei prodotti e dunque la user experience.

Red Hat Software Collections 2 vuole dunque velocizzare la creazione di applicazioni moderne, comprese quelle progettate per implementazioni Linux container. Funzionalità fondamentale è il supporto di svariate versioni di linguaggi (versioni che possono anche differire notevolmente tra una release di linguaggi open source e l’altra), che rende possibile selezionare e standardizzare lo sviluppo sulla variante che meglio soddisfa le proprie esigenze. Per esempio, la raccolta comprende gli aggiornamenti di Python 2.7, continua a supportare Python 3.3 e aggiunge alla lista anche Python 3.4.

Alla selezione precedente,  la Software Collections 2 aggiunge oltre adesso altre dieci collezioni, tra cui la già citata Python 3.4, Php 5.6 e Passenger 4.0. In questo modo vendono offerte nuove funzionalità supportate per gli sviluppatori su Red Hat Enterprise Linux e OpenShift che desiderano realizzare applicazioni di prossima generazione. Red Hat ha inoltre aggiornato una decina di collezioni già presenti, in certi casi migliorandole sul fronte dell’usabilità e della manutenzione e in altri aggiungendo nuove funzionalità (quali python-wheel e python-pip per Python 2.7). 

Per quanto riguarda le implementazioni di container Linux, Red Hat punta ad arricchirne il ciclo di vita ma anche a velocizzare l’opera degli sviluppatori. La  Software Collections 2 ha dunque reso i Dockerfile disponibili per molte delle collezioni più comuni, tra cui Perl, Php, Python e Ruby.

Ulteriori elementi a disposizione sono la più recente versione del Red Hat Developer Toolset, una collezione di più tradizionali compiler e strumenti C e C++,  ed Eclipse Ide. Come per tutte le versioni precedenti, le collezioni comprese in Red Hat Software Collections 2 saranno supportate per due o tre anni. L’installazione rimane flessibile, poiché gli sviluppatori potranno offrire applicazioni su Red Hat Enterprise Linux 6, Red Hat Enterprise Linux 7, Red Hat Enterprise Linux Atomic Host e OpenShift.

A mano a mano che i requisiti degli sviluppatori aumentano, soprattutto con la crescita di applicazioni componibili e basate su cloud, accedere semplicemente ai tool più recenti non è più sufficiente”, ha sottolineato Jim Totton, vice president e general manager Platforms Business Unit in Red Hat. “Questi strumenti devono essere anche supportati di modo che le applicazioni risultanti possano essere implementate in produzione con tranquillità. Red Hat Software Collections 2 offre tale sicurezza grazie al nostro supporto, pur consentendo agli sviluppatori di scegliere gli strumenti che meglio si adattano ai loro progetti”.  
 

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