06/08/2015 di Redazione

Red Hat velocizza la creazione e gestione del cloud OpenStack

La nuova Enterprise Linux OpenStack Platform 7 consente installazioni automatizzate e semplifica la gestione operativa quotidiana e il provisioning nella nuvola. Assicura, inoltre, maggiore controllo sulla sicurezza e maggiore flessibilità e ridondanza de

immagine.jpg

La promessa di Red Hat è quella di rendere più semplice e veloce la creazione e la manutenzione di infrastrutture cloud basate su OpenStack. Il mezzo per mantenerla è Enterprise Linux OpenStack Platform 7, quinta versione della piattaforma che permette di generare, ampliare e aggiornare le infrastrutture di nuvola. Fra le novità spiccano un tool che semplifica l'installazione e le operazioni quotidiane di gestione, oltre a funzioni che migliorano la sicurezza, il backup e la flessibilità delle reti.

“Abbiamo alzato gli standard dell’OpenStack production-ready con Red Hat Enterprise Linux OpenStack Platform 7”, ha dichiarato Radhesh Balakrishnan, general manager OpenStack per la società del cappello rosso. “Con la crescente adozione di OpenStack, siamo entusiasti di poter affrontare la necessità di ridurre i tempi di sviluppo di soluzioni complete grazie a un approccio aperto che consente installazioni automatizzate e la gestione dei cicli di vita delle infrastrutture”.

Lanciato nel 2013, la piattaforma si basa sulla release comunitaria “Kilo” di OpenStack ed è utilizzata in particolare su mercati verticali quali la pubblica amministrazione, il mercato finanziario e le telecomunicazioni. Nella nuova versione viene introdotto uno strumento chiamato “director”, che semplifica l’installazione e che rende più semplice la gestione operativa quotidiana e il provisioning delle risorse. Quest’ultima attività è estesa al provisioning  “ready-state” delle risorse bare-metal, per semplificare il deployment  e la riconversione dell’hardware in base alle necessità.

Red Hat Enterprise Linux OpenStack Platform 7 semplifica anche la migrazione di applicazioni business-critical tradizionali, che richiedono elevata disponibilità in OpenStack, introducendo l’alta disponibilità del compute host node grazie a servizi integrati e automatizzati di monitoraggio e failover, servizi tratti da Red Hat Enterprise Linux. La nuova funzione permette anche di evacuare automaticamente le virtual machine dagli host, riavviando i carichi di lavoro su host alternativi a disposizione.

 



Ai clienti del settore telecomunicazioni la piattaforma consente ora un controllo più capillare sulle porte di traffico di rete a livello virtual machine, e dunque di alzare il livello di sicurezza consentendo al contempo il traffico di funzione di rete virtualizzata. La versione 7 introduce questa funzionalità attraverso i meccanismi di sicurezza delle porte Neutron modular layer 2 (ML2) e Open vSwitch (OVS) inclusi nella release Kilo.

Le nuove funzionalità di networking Neutron offrono maggiore flessibilità e una migliore ridondanza della rete. Gli operatori di rete godranno inoltre di diversi miglioramenti sul protocollo IPv6, compresa la capacità di supportare il routing diretto tra i tenant e il gateway esterno. Inoltre, la versione 7 estende l’alta disponibilità ai router Neutron e migliora il monitoraggio e la reportistica del router per aiutare le operazioni di rete a mantenere l’operatività delle macchine. Come ulteriore novità, la piattaforma mette a disposizione backup di storage di blocco più rapidi con il supporto di backup basati su snapshot, e dunque effettuando solo la copia di sicurezza delle variazioni incrementali e non di tutti i file.
 

ARTICOLI CORRELATI