21/09/2015 di Redazione

Ricerca lavoro, a caccia di opportunità si va con il mobile

Franco Gementi, regional sales manager per l’Italia di Cornerstone On Demand, riflette sui nuovi strumenti a disposizione delle risorse umane e delle società di recruiting e sui rapporti fra dispositivi mobili, social network e privacy. Come l’uso degli i

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Trovare e farsi trovare, ma anche spiccare sulla concorrenza, mettere in mostra i propri pregi, individuare il candidato perfetto. Le necessità delle due parti in gioco – chi cerca lavoro, da un lato, chi lo offre o chi è professionista del recruitment dall’altro – oggi sempre di più si incontrano e si completano online. Non soltanto su portali dedicati alle offerte di lavoro, ma anche sui social network e – questa è la nuova tendenza – attraverso applicazioni mobile e strumenti di geolocalizzazione.  Ma in che modo chi si occupa di ricerca del personale dovrebbe integrare la tecnologia mobile in questi processi? Ce ne parla Franco Gementi, regional sales manager per l’Italia di Cornerstone On Demand.

 

 

 

Il mobile non è solo un dispositivo
Quando si parla di mobile la maggior parte delle persone pensa immediatamente a smartphone e tablet. In realtà, il concetto di mobile ha meno a che fare con i dispositivi e più con lo stile lavorativo e il processo che è in grado di abilitare. E’ straordinario il modo in cui questa tecnologia può cambiare il nostro modo di fare business.

Dal proximity marketing al "proximity recruiting"
Per quanto riguarda chi cerca e chi offre lavoro ad esempio, la rivoluzione messa in atto dal mobile non si riferisce solo alla possibilità di vedere le offerte di lavoro su Monster.com sul proprio cellulare, ma, ad esempio, di ricevere un messaggio da iBeacon, la nuova tecnologia di microlocalizzazione targata Apple, che avverte quando entriamo in un centro commerciale nel caso un’attività di quel centro commerciale stia cercando personale.
Le aziende, per esempio, possono creare applicazioni mobile che permettono ai candidati di inserire competenze, apprezzamenti, caratteristiche, e grazie a iBeacon essere in grado di fare il match con le offerte di lavoro e magari fissare già un appuntamento. Presto, queste modalità di recruiting potrebbero diventare la norma.

Mobile e social media
Il mobile, in particolare quando combinato con i social network, ha avuto e ha un ruolo fondamentale nel processo di recruiting. In pratica, il profilo sui social media ha sostituito il tradizionale curriculum vitae e moltissimi sfruttano già questi canali per contattare possibili candidati. Basti pensare a quello che si può fare in tempo reale con una applicazione “one-button touch”: chi offre lavoro, per esempio, potrebbe fare la scansione di un QR code su un biglietto da visita di un candidato per accedere immediatamente al suo profilo social.

E la privacy?
C’è molta preoccupazione intorno a parole come cloud, mobile e social, ed effettivamente oggi comunichiamo tutti molto di più chi siamo e che cosa facciamo online. Molte persone hanno perso di vista la loro privacy, e invece proteggere l'identità personale è fondamentale. Immaginiamo se i candidati potessero vedere con chi si trovano a competere.

Scenari futuri
Il più grande cambiamento sarà lo spostamento di potere da chi offre lavoro a chi invece lo sta cercando. Oggi grazie alla tecnologia mobile e ai social media è più facile essere trovati e “identificati”: sempre più saranno i datori di lavoro a dover competere per assicurarsi il candidato giusto, e non viceversa. Grazie alle informazioni reperibili online le aziende possono oggi “attingere” dagli amici e familiari dei loro dipendenti per trovare possibili candidati e questo è di gran lunga più efficiente rispetto a una ricerca generica che ogni volta deve partire da zero. 

 

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