17/10/2015 di Redazione

Roma apre le porte a creatori e artigiani digitali del futuro

Fino al 18 ottobre all’Università La Sapienza andrà in scena Maker Faire 2015, con settecento invenzioni e progetti avveniristici in esposizione. Si va dalla stampante 3D più grande del mondo alle proposte dei grandi nomi dell’It, come Microsoft e Intel,

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L’innovazione digitale parla romano. L’Università La Sapienza ospiterà fino al 18 ottobre la tappa italiana di Maker Faire edizione 2015: un evento dal respiro internazionale che nel 2014 richiamò circa 90mila persone all’Auditorium Parco della Musica della capitale. Quest’anno si punta a fare meglio facendo “ecosistema sul campo”, come sottolineato da Eugenio Gaudio, il rettore dell'Università romana, facendo incontrare chi studia (tesisti, dottorandi e scienziati) con chi produce e può dare corpo alle loro idee. Se poi nascono prodotti da portare sul mercato tanto meglio. Fra i prototipi e le soluzioni esposte ce n’è veramente per tutti i gusti. Dalla stampante 3D più grande del mondo (alta dodici metri per sei di diametro) per costruire abitazioni portata in vetrina da Wasp, un’azienda di Ravenna, alla voliera per i droni, dalle applicazioni dell’Internet of Things alle ultime frontiere della robotica.

Future Mirror, realizzato da un gruppo di studenti di ingegneria elettronica della Sapienza, è invece un esempio di applicazione personale delle tecnologie di riconoscimento gestuale: si tratta infatti di uno specchio che ha il compito di accompagnare il risveglio mattutino, rispondendo agli ordini impartiti tramite gesti, visualizzando le ultime notizie e il profilo dell’utente sui social network. Un’altra idea pensata per migliorare la vita del singolo individuo, e legata ai cellulari, è il Charge Box Leonardo, un sistema per ricaricare le batterie degli smartphone in ambienti quali cinema, negozi e aeroporti: un lettore biometrico rileva l’impronta e apre e chiude uno scompartimento della “scatola” dove posizionare il dispositivo, che viene collegato all’apposita presa.

In tema di wearable, invece, interessante è l’app per l’Apple Watch presentata da Vdm Labs (la subsidiary di nuova apertura dell’italiana Vidiemme Consulting nata in Silicon Valley) e Measurence (startup internazionale fondata da due italiani e incubata da Cisco), in grado di visualizzare in tempo reale gli analytics dell’evento prodotti dal rilevamento degli spostamenti dei visitatori della Maker Faire, evidenziando quali saranno i padiglioni più visitati, gli eventi più seguiti, le zone della fiera dove i visitatori si soffermeranno più tempo e come queste metriche varieranno nei giorni della fiera.

 

 

Le informazioni sono raccolte attraverso dei sensori di ricetrasmissione radio Wi‐fi e Bluetooth distribuiti nei padiglioni della Sapienza, elaborate in real time (salvaguardando la privacy di ogni utente tracciato) dalla piattaforma IoT di Measurence e quindi processate e “impacchettate” in dashboard, notifiche email o, appunto, app per dispositivi indossabili come l’orologio di Cupertino.

La tecnologia è stata messa a disposizione di Maker Faire Roma in anteprima sul mercato italiano ma le applicazioni possibili sono, come confermano i diretti interessati, diverse ed abbracciano tutte le industry in cui vi è interesse a capire le dinamiche di presenza e di movimento di cose e persone all’interno di negozi fisici, aeroporti, fiere, eventi sportivi e musicali.

 

Le nuove proposte dei big tecnologici

Iniziata nel 2013 con il varo della scheda Galileo e poi proseguita l’anno passato con il lancio di Edison, la collaborazione fra Intel e Arduino ha conosciuto alla Maker Faire 2015 una nuova, importante, tappa. Si chiama Genuino 101 (Arduino 101 per il mercato americano) ed è la prima scheda di sviluppo disponibile su ampia scala basata sul mini chip Curie a basso consumo energetico, annunciata da Intel in occasione dell’ultimo Ces di Las Vegas.

La specificità di questa scheda, naturalmente open source ed integrata nel programma didattico di physical computing di Arduino (Creative Technologies in the Classroom, attualmente implementato in oltre 300 scuole nel mondo), è nell’essere stata pensata per i maker non particolarmente dotati di competenze tecnologiche, e più precisamente per gli studenti delle scuole superiori. Genuino 101, spiega la nota diffusa dalle due società, può essere utilizzata per realizzare prototipi che si connettono ed elaborano dati grazie alle funzionalità del modulo Curie ed è dotata di un accelerometro, un giroscopio e connettività Bluetooth Smart per facilitare lo sviluppo di dispositivi connessi. La scheda sarà disponibile nel primo trimestre del 2016 e costerà 30 dollari (circa 27 euro).

Arduino (e giusto per non alimentare dubbi parliamo della Arduino Srl di Massimo Banzi) ha approfittato della rassegna romana per mettere in mostra dispositivi nativamente predisposti per la connessione Wi-Fi e facilmente implementabili in contesti Linux based, come il microcontrollore Yun (presentato anche in versione Mini) che permette la comunicazione on board con le varie distribuzioni del sistema operativo del pinguino o la nuova scheda Tian.

Su soluzioni dedicate ai vari ambiti della società ha invece puntato Telecom Italia, con il vessillo di Tim. Una delle proposte è il servizio Smart Agriculture, che sfrutta tecnologie IoT (e quindi sensori e connettività fra più sistemi) per il controllo del fabbisogno idrico delle piante, individuando il momento migliore per la raccolta per le aziende ortofrutticole o vitivinicole. Altro progetto in passerella a Roma è Energy District, applicazione (presentata con un plastico) delle reti ultrabroadband per diminuire i costi e gli sprechi nella distribuzione di energia in una smart city mentre Smart Home Open Source spiega come usare software e hardware aperti per dare vita a una casa connessa.

Dotati di connettività a banda larghissima targata Tim sono infine anche i droni che inviano a terra in diretta le rilevazioni dei sensori e i flussi video ripresi dalle loro videocamere a bordo. Attività didattiche (con i laboratori gratuiti di coding rivolti agli studenti di medie e superiori), partnership strategiche (quella con Stmicroelectronics per promuovere lo sviluppo di progetti IoT basati sui rispettivi sensori, microcontrollori e piattaforme cloud) e le funzionalità in chiave IoT di Windows 10 sono il piatto forte di Microsoft.

 

 

Ai maker italiani, in particolare, l’azienda di Redmond propone la combinando le funzionalità hardware di Arduino con quelle software di Windows Virtual Shield for Arduino, che consente di accedere alle risorse di dispositivi Windows 10 attraverso protocolli wireless, e di Windows Remote Arduino. Da segnalare, infine, le iniziative portate alla Maker Faire da Reply, e nello specifico Open Hardware Lab, quattro proof-of-concept sviluppati sui temi di realtà immersiva, robotica e Internet of Things, e Hi cosy, un’ecosistema configurabile basato su Arduino Yun per il controllo remoto degli impianti energetici, domestici e industriali.

I concept in questione sono NikoBaloon, un drone per il monitoraggio in sicurezza di aree affollate o di beni culturali che sfrutta la corrente alternata per la trasmissione di dati e la riduzione del peso in volo, Vr Gorgon Tales, un progetto di realtà virtuale che abbina l’esperienza immersiva in un mondo digitale con i feedback reali dei wearable device, D.O.G., un sistema di domotica basato su Raspberry, che unisce controllo vocale e sensori di monitoraggio ambientale per la sicurezza domestica, e Nao@SmartHome, piattaforma di sviluppo che collega in un’architettura modulare e scalabile la robotica (il robot Nao) con i dispositivi IoT.

 

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