24/02/2017 di Redazione

Samsung a 10 nanometri con il nuovo chip Exynos 9 8895

La soluzione ha otto core (quattro custom e quattro Arm Cortex-A53), una Gpu Mali-G71 e supporta realtà virtuale in 4K con sistemi dual camera. La piattaforma hardware è già in produzione e dovrebbe trovare posto nei prossimi Galaxy S8 destinati ad alcuni

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Prestazioni maggiori del 27 per cento rispetto alla generazione precedente, con consumi ridotti del 40 per cento. Sono questi due tra i principali avanzamenti sbandierati da Samsung nel presentare i nuovi chip di fascia alta Exynos 9 8895 a otto core (quattro custom e quattro Arm Cortex-A53), che con tutta probabilità troveranno posto nei prossimi Galaxy S8 in tandem con i Qualcomm Snapdragon 835 (a seconda dei mercati, forse nei Paesi europei). Si tratta dei primi componenti di Samsung realizzati con processo produttivo Finfet a 10 nanometri e le presunte migliorie prestazionali e di consumo derivano in larga parte da una più efficiente struttura dei transistor. Il system-on-chip integra una scheda grafica Mali-G71, che secondo il vendor consente di fruire in modo eccellente della realtà virtuale in 4K, riducendo la latenza.

Ovviamente, la soluzione permette anche di registrare e riprodurre video alla stessa altissima risoluzione, a 120 frame per secondo. Il Soc permette l’implementazione negli smartphone di fotocamere con obiettivi da 28 megapixel, supportando la tecnologia dual camera (dual Isp) già presente negli iPhone 7 Plus.

All’interno del chip si trova anche un modem Gigabit Lte, che supporta 5ca (five carrier aggregation) e che permette teoricamente velocità di picco in downlink fino a 1 Gbps (cat. 16) e in uplink di 150 Mbps (cat. 13). L’integrazione di più bande di frequenza porta quindi a un data rate superiore. L’Exynos 9 supporta inoltre funzionalità avanzate come il Fd-Mimo (Full-Dimension Mimo), che utilizza fino a 64 antenne lato trasmissione.

 

 

Il chip è stato dotato di un’unità di elaborazione separata per garantire un maggior livello di sicurezza mobile, soprattutto per alcuni processi, come ad esempio i pagamenti, che necessitano un’integrità assoluta. Questo permette di sfruttare in totale tranquillità parametri come le impronte digitali o la scansione dell’iride per autorizzare transazioni online.

Grazie ad algoritmi di visione artificiale, la vision processing unit (Vpu) dedicata è infine in grado di riconoscere e analizzare le scene riprese dai dispositivi. L’Exynos 9 è già in produzione: la sua presentazione, come detto, lascia pensare che Samsung utilizzerà questi chip nei prossimi Galaxy S8 e non, invece, gli Exynos 9810 come alcune indiscrezioni dei giorni scorsi avevano fatto ipotizzare.

 

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