La partnership tra Qualcomm e Samsung potrebbe continuare anche nel 2017. Secondo indiscrezioni riportate dalla testata sudcoreana Et News, infatti, la divisione del chaebol che produce semiconduttori avrebbe siglato un nuovo contratto esclusivo con Qualcomm per realizzare i chip Snapdragon 830 con processo litografico a 10 nanometri. Attualmente Samsung Lsi fabbrica i Soc Snapdragon 820, che installa poi anche negli smartphone Galaxy S7 nei modelli distribuiti negli Stati Uniti (per il resto del mondo ha optato invece per il proprietario Exynos 8890). Ovviamente, la prosecuzione della partnership porterebbe all’utilizzo dei nuovi system-on-chip anche nei Galaxy S8 americani. Et News cita fonti riservate e aggiunge solo un dettaglio degno di nota: le due aziende stanno lavorano a una tecnologia Fan-out Panel Level Package (Foplp), che eliminerebbe il bisogno di utilizzare un circuito stampato per il substrato del package dei chip
Al momento non è però possibile confermare la veridicità di queste informazioni. Ma le fondamenta ci sono. Secondo quanto riportato dalla Reuters, lo scorso gennaio Samsung aveva dichiarato di essere il produttore esclusivo degli Snapdragon 820, una condizione che avrebbe fruttato al gigante sudcoreano qualcosa come un miliardo di dollari di fatturato extra.
Ma in questi giorni stanno circolando anche numerose indiscrezioni che riguardano il chip Exynos 8895, successore dell’8890, che Samsung utilizzerà nei Galaxy S8 commercializzati al difuori degli Stati Uniti. Dalla Cina sono arrivati rumors secondo cui il prossimo Soc sudcoreano, anch’esso realizzato con processo produttivo a 10 nanometri, potrebbe toccare una frequenza operativa di 3 GHz, con consumi inferiori a 5 watt.
Un’accoppiata di valori al momento poco credibile, in quanto da tempo si parla di frequenze di questo genere, ma fino ad oggi non si è visto nulla di concreto su questo versante. Inoltre, sembra che l’Exynos 8895 sarà caratterizzato da sostanziosi avanzamenti sulla parte fotografica, con miglioramenti addirittura del 70 per cento nelle prestazioni di elaborazione dell’immagine: ma anche in questo caso di conferme non ce ne sono.