27/04/2017 di Redazione

Samsung festeggia la miglior trimestrale dal 2013

Chip e display fanno volare i conti dell’azienda, che chiude il Q1 del 2017 con ricavi in crescita del 46% a 6,8 miliardi di dollari. In flessione il business mobile, ma le vendite dei nuovi S8 verranno contabilizzate nel prossimo report. Annunciati divid

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Erano previsti, sono arrivati: i numeri del primo trimestre di Samsung sono stellari, grazie soprattutto alle ottime vendite di chip di memoria. Complessivamente si è trattato del secondo miglior trimestre di sempre per l’azienda sudcoreana, che ha generato ricavi per 6,8 miliardi di dollari in aumento del 46 per cento anno su anno: risultati così solidi mancavano dal 2013. Il fatturato generale è stato invece di circa 44,7 miliardi, in leggera crescita rispetto allo stesso periodo del 2016. Il profitto operativo si è attestato a 8,8 miliardi di dollari, schizzato del 48 per cento anno su anno. Fra gennaio e marzo le vendite di chip di memoria e di display hanno corso a gran velocità, grazie in particolar modo ai prodotti premium. Discorso contrario, come già accennato, per il business mobile, che ha subito una flessione a causa dell’aggiustamento dei prezzi dei dispositivi di fascia alta (Galaxy S7 ed S7 Edge) e per il fisiologico reflusso post-natalizio.

Gli ormai ex cellulari top di gamma di Samsung, ora rimpiazzati dall’S8, hanno dovuto sostenere i conti del gruppo più a lungo del previsto, a causa del ritiro dei phablet Note 7. Per mantenerli competitivi, quindi, la società ha dovuto rivedere al ribasso i prezzi. L’unità che si occupa della commercializzazione di device mobili ha generato un profitto operativo di 1,8 miliardi di dollari, in declino del 47 per cento rispetto ai 3,4 miliardi del primo trimestre del 2016.

“Guardando al secondo trimestre, la domanda di smartphone e tablet rimarrà piatta, ma il rilascio a livello globale degli ultimi modelli Galaxy S8 ed S8+ aiuterà la divisione a far crescere fatturato e profitti trimestre su trimestre […]. I Galaxy S8 ed S8+, lanciati il 21 aprile, hanno finora mostrato vendite solide”, ha sottolineato Samsung in una nota stampa.

I veri gioielli della corona continuano quindi a essere i componenti in silicio sviluppati internamente, che hanno registrato ricavi in crescita sia su base annuale sia trimestrale in seguito a condizioni favorevoli di mercato e a forti consegne nel segmento Ssd ad alta densità di fascia enterprise. Vanno segnalate anche le buone prestazioni dei processori specifici per smartphone top di gamma, oltre che di sensori e di display driver Ic (Ddi).

 

 

Complessivamente, la divisione ha registrato un profitto di 5,57 miliardi di dollari per un giro d’affari di 13,8 miliardi. I ricavi derivanti dai semiconduttori dovrebbero continuare a crescere anche nel periodo aprile-giugno, sostenuti dalle vendite di Ssd e Dram ad alta densità nel mercato dei server, da una forte domanda di application processor a 10 nanometri (nuovo nodo introdotto di recente da Samsung) e dai sensori d’immagine.

È indubbio che il chaebol sia riuscito, almeno per ora, a scrollarsi di dosso un paio di problemi che avrebbero steso molti altri concorrenti: prima il fallimento dei Note 7, con il ritiro dal mercato, seguito dall’arresto del vicepresidente (e futuro numero uno in pectore) Lee Jae-yong con l’infamante accusa di corruzione.

Una posizione di forza forse inaspettata, che ha permesso all’azienda di opporsi fermamente all’investitore Paul Elliott Singer, che da tempo spinge per una ristrutturazione a livello societario della compagnia. Infine, Samsung ha prospettato agli azionisti il primo dividendo trimestrale della sua storia, pari a circa 6,19 dollari per azione, accompagnato da un piano di buyback da 2,3 miliardi.

 

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