18/03/2020 di Redazione

Samsung ottimista sui chip, nonostante il coronavirus

L’azienda ha rassicurato gli investitori: la pandemia non fermerà la crescita della divisione semiconduttori. In compenso, il mercato degli smartphone ne risentirà.

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Il coronavirus non fermerà i chip di Samsung. A Seoul, davanti a una platea di investitori e a molte mascherine, il vicepresidente Kim Ki-nam ha riconosciuto le difficoltà che l’azienda si trova a fronteggiare in questo momento: prima fra tutte l’emergenza della pandemia, ma anche il prolungarsi delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti e il rallentamento della domanda nei mercati emergenti. Ciononostante, il settore dei semiconduttori dovrebbe poter superare l’impatto di questi fattori negativi, sia grazie alle strategie messe in moto da Samsung sia grazie alle tecnologie emergenti, che foraggeranno la domanda di componenti innovativi.

 

“Nonostante le recenti difficili condizioni, Samsung si è attentamente preparata per il futuro e ha solidificato la propria leadership mondiale nei mercati dei semiconduttori, del mobile e dell’elettronica di consumo”, ha assicurato Kim Ki-nam, come riportato da The Investor. A proposito dei semiconduttori, che per Samsung significano soprattutto chip di memoria ma non solo, il vicepresidente ha detto che “Ci aspettiamo la domanda di chip cresca, spinta dall’ascesa dell’intelligenza artificiale e dell’industria dei semiconduttori per il settore automobilistico, nonché dagli accresciuti investimenti delle società di data center e dall’espansione delle reti 5G”.

 

Per i telefoni, invece, si prospettano purtroppo tempi difficili. “Ci si attendeva per quest’anno una crescita del mercato mondiale degli smartphone”, ha ammesso Koh Dong-jin, presidente dell divisione mobile e network di Samsung, “ma pare che il virus proseguirà nel tempo e questo sta facendo contrarre il mercato. Tuttavia la domanda di smartphone 5G è attesa in crescita”. 

La conferenza rivolta agli investitori si è tenuta comunque, nonostante su circa mille persone attese si siano presentate in 400. I partecipanti sono stati controllati all’arrivo, con termocamere e termometri, e sono stati fatti sedere a distanza di sicurezza l’uno dall’altro. 

 

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